Festa Napoli, il nuovo anno inizia con l’abbraccio fra squadra, tifosi e Supercoppa..
BUON GIORNO.E buon anno: e c’è un solo modo per augurarselo stavolta, con il sorriso stampato sulle labbra e gli occhioni spalancati sul futuro: stadio San Paolo, le dieci di un’alba elettrizzante, perché si entra, si scruta, s’applaude e si resta per un po’ sospesi nella magìa di un’atmosfera festaiola che il Napoli offre a Napoli spalancandole le porte dello stadio, concedendosi alla propria gente per un allenamento intero da somministrare sotto lo sguardo d’una Supercoppa ch’è lì, affinché si veda, e che rappresenta il terzo successo dell’era De Laurentiis. Laddove c’era la polvere del Fallimento e il vuoto ora ci sono due Coppe Italia ed una Supercoppa.
LA PRIMA. Si (ri)parte e per Ivan Strinic è un altro mondo, rinchiuso in Castelvolturno (ieri) e in quel San Paolo (stamani) che promette un impatto emozionale capace di scaldare, di far dimenticare il gelo (mica quello di Dnipro, quello afferrato all’atterraggio), di offrire un assaggino della sua nuova dimensione. E’ la Napoli che va incontro al Napoli, che vuol vivere il 2 gennaio a modo suo – più o meno come l’anno scorso – che promette di riempire l’intero settore distinti e che quasi annuncia – lo dicono i dati della prevendita – di mandare «esaurito» lo stadio per l’11 gennaio, quando arriverà la Juventus in quella che sarà (come sempre) la Madre di tutte le partite.
IL TOUR. La Supercoppa «errante» non si ferma (ormai) più e gira, gira, gira in una Napoli che non è certo stanca d’apprezzarla: San Silvestro, tanto per non farsi mancare nulla, in piazza del Plebiscito, trascinata lassù da Maggio e da Mesto sul palco di Gigi D’Alessio e con al suo fianco – per un ricordo ma soprattutto un saluto – Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito. Alle dieci del 2 gennaio, il San Paolo è per tutti, e dalle dieci e trenta, quando l’allenamento potrà prendere il via, sarà soprattutto per loro, per il Napoli che a Doha s’è preso la Supercoppa, dopo due ore di braccio di ferro (e diciotto calci di rigore) con «Madame», e l’ha caricata sul charter, destinazione San Paolo.
«NOI PER VOI». E però siamo appena all’inizio d’un viaggio lunghissimo che ricomincia (collegialmente) stamani e che si snoda in un semestre avvincente, da lasciar decollare a Cesena e poi da guidare tra le stelle: perché ci sarà la corsa in campionato, ma ci saranno anche la Coppa Italia e poi l’Europa League e sfide su sfide che Rafa Benitez intende domare a modo suo, con una ricetta senza tempo e – dunque – senza età, diffusa attraverso il proprio sito e prima di godersi la città, per quel che ha potuto, con moglie e figlie. «Continuo a pensare che l’unione ci farà raggiungere grandi obiettivi, come dimostra ciò che abbiamo conquistato di recente e in momenti così ravvicinati». Ma è l’anno nuovo e…
Corriere dello Sport