L’hombre del partido: con la Juventus (l’anno scorso) e con la Roma e l’Inter (quest’anno), con quella sua voracità che sembra essere evaporata, con quella faccia da bambino che ad un certo punto ha cominciato a spalancare le orecchie, perché gli piaceva sentirsi invocato. L’hombre del partido è stato spesso e volentieri José Maria Callejon e se è arrivato in Nazionale, con la Spagna, convincendo Del Bosque, un motivo dovrà pur esserci: andatevi a leggerli ed a rileggerli nei suoi ventottto gol, in una stagione ed uno spicchio, nelle sue evoluzioni da attaccante vero o anche da tuttofare.
DAI, GONZALO. L’ombra di Callejon però sta uscendo dal tunnel nel quale sembra essere piombato dal primo novembre, quando ha segnato alla Roma la sua ottava rete, è diventato capocannoniere e poi s’è fermato. Succede pure a quelli come lui, che un anno fa sono arrivati a quota venti ed ora hanno promesso di arrivare almeno a ventuno. «Perché è bello battersi». Ma stavolta che è Juventus-Napoli, meglio andare sul sicuro e Callejon, dinnanzi al microfono della Rai, provvede ad investire chi di dovere per questa serata d’onore. «Il nostro leader è Higuain e fa niente se non sta segnando. Lui sa sempre come dare il massimo e darà il massimo, per trascinarci alla vittoria».
POI CI PENSO IO. Al resto provvederà, nel caso serva, Callejon, che nel Napoli ha fatto tutto, l’esterno di destra e di sinistra, la mezza punta ed anche il difensore. Un esemplare più unico che raro, un affare nel senso letterale del termine, perché quegli otto milioni ed ottocentomila euro investiti nel luglio del 2013 sono già stati ripagati.
FUORI MERCATO. Poi ci sono le altre componenti: per esempio, l’Atletico Madrid che lo avrebbe voluto, che si sarebbe spinto sino a ventidue milioni di euro, che è stato respinto ad agosto, perché Callejon è un intoccabile e De Laurentiis ha persino evitato di accomodarsi al tavolo della trattativa. Però è arrivato il momento di Juventus-Napoli e c’è dunque argomento pregnante sul quale concentrarsi, lasciando perdere il passato, la dietrologia e pure la crisetta di identità che l’attaccante sta vivendo: perché due mesi circa di astinenza pesano e forse è arrivato il momento di sbloccarsi. «La partita con la Juventus è importantissima e vincere la Supercoppa sarebbe bellissimo. Lo vogliono i nostri tifosi, la vogliamo anche noi, che siamo qui per giocarcela. Loro sono forti, nessuno lo nega, ma noi abbiamo lavorato bene ed anche con tanta fiducia. Poi abbiamo Higuain». Ed aspettano che torni Callejon.
Corriere dello Sport