MILANO – Dopo Roberto Mancini anche Javier Zanetti liquida velocemente le voci sul presunto ritorno di Mario Balotelli all’Inter. Il vice presidente dell’Inter, in attesa del vertice di mercato dopo la Lazio, apre a nuovi rinforzi per la squadra: “Con tranquillità si parlerà di tutto quello che serve a questa squadra e cercheremo di rinforzarla”. Nulla da fare, invece, per Balotelli: “Mario sta bene in questo momento a Liverpool, è un grandissimo campione, ma sta bene in Inghilterra. Dobbiamo trovare quello che va bene per questa squadra”.
ANCORA UN’ULTIMA GARA – L’ex giocatore alla rivista argentina El Enganche ha parlato oltre che dell’Inter attuale anche del suo infortunio e della decisione che lo ha portato al ritiro dal calcio giocato. “La cosa più difficile è stata prendere la decisione perché le gambe rispondevano molto bene. E’ stata una scelta su cui ho riflettuto molto”, racconta Zanetti proseguendo: “Erano passati 23 anni di carriera, ma è vero che dopo l’infortunio dell’anno passato, molti pensavano che sarebbe stato il mio addio. Io mi ripromisi di tornare a giocare almeno una partita per poter dire addio nel modo giusto ai tifosi dell’Inter”.
HO RITROVATO L’AMORE DEI TIFOSI – “Il mio obiettivo era quello di tornare più forte di prima. L’ultima immagine di me giocatore doveva essere su un campo di calcio e non fuori su una barella” spiega l’argentino. “A quanto pare ha dovuto cambiare le gomme dopo tante miglia – aggiunge – Alla fine sono tornato a giocare in un match contro il Livorno. La gente mi ha regalato una grande ovazione, avevo di nuovo per me l’amore e l’affetto di tutti”.
DOPO LIVORNO LA SCELTA DI LASCIARE – “Quando sono tornato nello spogliatoio, ho capito che avevo compiuto quello che mi ero ripromesso dopo l’operazione. E lì ho avuto la prima clip. Lì ho capito che toccava prendere delle decisioni. Mi sentivo sempre meglio, ma la decisione era già stata presa. La mia testa mi aveva avvertito. E’ meglio lasciare quando si sta bene e si è integri” dice Zanetti concludendo: “Da quel momento ho iniziato a godere di tutto, per rispetto alla professione. Le vittorie, l’entusiasmo, il godere di tutto ciò. Giorno per giorno, in partita e in ogni allenamento, soprattutto mi sono divertito. L’ho fatto per tutta la mia vita e questo è stato il mio ‘segreto’; una sensazione mentale che mi ha sempre permesso di mantenere alto il mio livello”.
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