IN FAMIGLIA. E allora, forza e coraggio in Europa League. E testa alta almeno quanto il ciuffone punk, nel giorno del ritorno al San Paolo dopo i fischi che metà dello stadio gli ha dedicato domenica con l’Empoli; scatenando, di contro, applausi di reazione e solidarietà dell’altra metà dell’arena. Gli amici. La famiglia di anni e anni azzurri che, oggi, c’è da scommetterci, sarà di nuovo compatta al suo fianco: il popolo ama davvero Hamsik. A dirla tutta, le condizioni di questo ultimo atto di Europa League sembrano davvero ideali: di fronte, infatti, ci sono i compagni dello Slovan, la prima vera squadra della sua carriera. «Non vedo l’ora di giocare con gli amici di Bratislava: incontrarsi a Napoli sarà davvero bello. Però i tre punti resteranno al San Paolo». Sebbene qualificati con una giornata di anticipo, gli azzurri dovranno legittimare la leadership del Gruppo I, così da evitare guai peggiori ai sedicesimi: «Non è ammesso altro risultato se non la vittoria: il passaggio del turno è assicurato da un po’, è vero, però noi vogliamo andare oltre e prenderci il primo posto. Ecco perché, con lo Slovan, non accettiamo altro finale». Fermo e risoluto.
ZONA PREMIO. In attesa di brindare al San Paolo, ieri Hamsik ha festeggiato una soddisfazione spedita direttamente dalla Slovacchia: in Italia vive un momento molto difficile, è vero, però in patria è stato inserito per la terza volta nell’elenco dei dieci migliori sportivi candidati al premio, Atleta dell’Anno 2014. Unico calciatore, per la precisione, insieme con la Cibulkova (tennis), Gaborik (hockey) e altre celebrità slovacche (nel 2009 è arrivato sesto e nel 2013 nono). A prescindere dal risultato, Marek sa già di saltare la cerimonia di premiazione: la kermesse è in programma a Bratislava il 22 dicembre, giorno della finale di Supercoppa con la Juve
Corriere dello Sport