Bomber, rifinitore e terzino: Napoli vuole rivedere il vero Callejon
Più che punta, tornante. Nel senso che deve… tornare. Se stesso. Quel che era: Calle-gol. Il settebello di Benitez. L’esterno tuttofare. Bomber, rifinitore, qualche volta anche terzino. Taglia (le difese) e cuce (spazi e gioco). Con la forza mentale, e nelle gambe, per fare su e giù la fascia: intensità, pressing alto e giocate di fino. Callejon il napoletano, forte come non s’era mai visto. Neanche a Madrid. E infatti, è adesso da nazionale. C’è stato. E non è però di fatto ancora tornato. Storia di stati d’animo e prestazioni. Di un calo fisiologico. Quasi umano. La gioia della prima convocazione, l’attesa, lo stress, il debutto e quella felicità impressa nello sguardo e le parole. «Ho realizzato il mio sogno». Poi il risveglio. A Napoli. Lento. Come però già prima di partire. Pure se a Firenze era più che giustificato. Stordito dalla chiamata, ansioso di vedere l’effetto che gli avrebbe fatto, “rojo” (rosso) dall’emozione, incosciamente con un freno che non ha ancora mollato. Tre partite (Cagliari, Sparta e Samp) cercando se stesso, quel che era ed è. Callejon scarico. Probabilmente anche un po’ stanco. Gonfio di soddisfazioni, insomma. Ma non sazio. E con l’Empoli si gioca all’ora di pranzo…
UOMO IN PIU’. Callejon l’uomo in più di Benitez. Sorprendente come nessun altro. Da Real anche a Napoli. Venti reti un anno fa. Le lusinghe dell’Atletico e la delusione mondiale. «Speravo di andarci». Poi Bilbao. E l’amarezza anche per quel destro sparacchiato fuori a porta spalancata: poteva cambiare tutto. Rimpianti e rabbia. Ma che reazione. Otto reti in dieci partite. Capocannoniere. E l’attenzione tutta su di lui: inviati dei giornali spagnoli a Castelvolturno, titoloni sui giornali e le clip dei suoi gol mandate fino a che il Ct Del Bosque s’è deciso a convocarlo. Callejon il bomber che non ti aspetti. Con quell’aria da CR7: l’amico dei messaggini dopo i gol più belli. Capelli impomatati uguali e passettini corti. Preciso, freddo, lucido sotto porta. Una giostra del gol. Callejon sull’otto volante: Genoa, Palermo, Sassuolo, Torino, la doppietta alll’Inter, Verona e Roma. Tutte battute. Tutte vittime del Callejon da ritrovare. Già domani contro l’Empoli. Lui la certezza di Benitez, il titolare sempre, l’esterno “centrale” alla squadra: fuori da ogni rotazione. Senza ballottaggi, né dubbi. Mai. Pure quando è giù di forma. Novanta minuti con Fiorentina, Cagliari, Sparta e Sampdoria: media voto striminzita e pagelle scarne. Un mese ordinario, insomma. Per chì ha fatto 18 mesi straordinari. Col mercato che continua a ipotizzare tentazioni d’ogni tipo: spagnole ma pure inglesi. Carta canta però. Più delle parole. Una decina di milioni per comprarlo, una trentina la valutazione adesso. Col prezzo che non sarebbe mai quello giusto. Callejon piace a molti. Ma al Napoli anche più. Contratto fino al 2018 e Nomen Omen. Destino segnato all’anagrafe: José Maria Callejon Bueno. Bueno di nome e di fatto. Un plusvalore in campo più che una plusvalenza.
Il Corriere dello Sport