Lucariello: “Napoli, ecco Gabbiadini! E Benitez cosa farà?”
Gianfranco Lucariello, noto giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “L’arrivo di Gabbiadini ha spostato un pò le attenzioni della gente della squadra della cuore. Fino a poco tempo fa non si pensava altro se non al futuro del Napoli, legato soprattutto al progetto De Laurentiis-Benitez. Un programma strombazzato e pubblicizzato ai quattro venti 0 non appena apparve certo l’addio di Mazzarri che aveva tirato la corda per l’intera stagione con un inesistente ingannevole anno sabbatico. Don Aurelio si giocò la carta vincente annunciando l’arrivo di uno dei più grandi allenatori del mondo, portato in giro in elicottero. Sì, Benitez, don Rafè incantato dalle straordinarie bellezze del Golfo e frastornato da un superprogetto tecnico che avrebbe trasformato il Napoli in una delle più grandi squadre del pianeta. Il profeta del gioco offensivo, confortato dalle sue scelte: Reina, Albiol, Callejon e Gonzalo Pipita Higuain, roba da mille e una notte, un trionfo per l’Hispanico, adorato da tutta Napoli. No, da tutta Napoli no. Ancora oggi si agitano le vedovelle inconsolabili, rimaste ancorate ad antiche e sorpassate inutili passioni, spinte e illuse da una presunta inesistente capacità tecnica. Eccoli Sapientoni e Sapientini a dettare, a suggerire, ad illustrare a destra e manca, a voler imporre tecniche e tattiche diametralmente opposte a quelle adottate dal Napoli del trainer spagnolo. Ma è solo un dettaglio: il problema vero è un altro. Ed è quello che riguarda un possibile probabile addio dell’allenatore in carica, alla sua seconda stagione azzurra, dopo aver avviato un’autentica rivoluzione di metodo tattico e di mentalità: c’è bisogno di ben altro tempo per portare una squadra a tale livello. Gli indizi non mancano, sembra di capire da tanti particolari che l’Hispanico se ne andrà, giustificando il suo anticipato addio per la buona pace di tutti con una più che comprensibile motivazione, la famiglia lontana: nessuno ci può mettere un dito, tutti salvi e punto daccapo con tanti saluti al nuovo progetto per far diventare grande il Napoli. Sulla scia della partenza di don Rafè, qualche altra possibile importante partenza per portare in cassa un pò di quattrini: su Callejon il sospetto maggiore. Qualcuno fa anche il nome del Pipita, sarebbe un assurdo, sarebbe un passo indietro di proporzioni notevoli. Per Benitez invece vengono fuori i nomi di Montella e di Mihajlovic. Perché no quello di Simeone? Ma c’è anche un altro aspetto ed è quello che riguarda il sanissimo bilancio del Napoli per fortuna, ma soprattutto per l’abilità e per i principi di don Aurelio, nel tenere in ordine con i conti. Si decanta e si sottolinea la capacità del presidente azzurro in questa sua ferrea linea di condotta, ma nemmeno si riesce a capire come faranno ad andare avanti altri club spendendo cifre importanti per rendere più forti e possenti i loro organici, mentre il club di Castel Volturno continua nel suo percorso di grande attenzione sui conti: ma il fair-play economico devono osservarlo tutti o soltanto il Napoli? Sotto questo profilo i conti non tornano: così come non va giù la possibile partenza di don Rafè: lui, don Aurelio e i tifosi della squadra del cuore hanno un solo denominatore, vogliono vincere. Per vincere ci vogliono giocatori che costano e bisogna fare i conti con la cassa. E le tre parti non la pensano allo stesso modo”.