Lazio: Felipe Anderson a caccia di conferme, tridente a Parma con Djordjevic e Mauri
ROMA – Il gol contro il Varese, forse, ha rotto la maledizione. Un sortilegio bulgaro che Felipe Anderson si porta dietro dal 20 febbraio scorso, quando all’Olimpico, sotto la curva Nord, nei sedicesimi di Europa League contro il Ludogorets, fallì un calcio di rigore che non avrebbe nemmeno dovuto calciare. Con quel penalty sbagliato malamente, entrò di fatto in un circolo vizioso di insicurezza e ansia da prestazione, che solo in quest’estate è riuscito in parte ad abbandonare.
FELIPE ANDERSON: “DOPO IL GOL AL VARESE SONO PIÙ SERENO” – Ha dato cenni di risveglio, “El Pipe”. Anche in campionato, dove tra accelerazioni e serpentine è riuscito a far vedere finalmente qualche sprazzo di talento, senza però riuscire mai a segnare. Eppure lo ha cercato a lungo il gol, come fosse un’ossessione. Gli serviva per mettere simbolicamente una pietra sopra il passato e da lì ripartire nella sua avventura nella Lazio. Ecco perché, al di là della partita e del risultato finale, la rete con il Varese può significare molto di più: “Adesso – spiega il brasiliano ai microfoni di LazioStyleRadio – mi sento più fiducioso e sereno. Tutti i giocatori quando si sbloccano riescono a giocare meglio. In tutte le partite sono riuscito a fare qualcosa di buono, ma non ero mai del tutto soddisfatto perché avrei potuto fare sempre qualcosa di più. Non riuscivo sempre a completare le giocate. In Coppa Italia sentivo la giusta fiducia per provare la conclusione, non lo avevo ancora fatto in partita e volevo quindi fare un tentativo. Per fortuna è andata bene. Devo dire che in questo mi sono stati molto di aiuto Pioli, Klose, Ledesma e quelli più esperti, che spesso mi hanno dato consigli”.
A PARMA POSSIBILE TRIDENTE CON IL BRASILIANO, DJORDJEVIC E MAURI – Adesso toccherà a lui cercare di dare continuità di rendimento, quella che gli è mancata finora nella sua avventura alla Lazio: “Quando gioco bene una gara, magari quella dopo va un po’ peggio. Nelle ultime partite sono stato leggermente più costante, ma devo riuscire a incidere cercando di esprimere le mie qualità e su questo ci sto lavorando molto. Anche contro la Juve ero andato vicino al gol, ma in porta c’era Buffon”. Ride, il brasiliano. Contro il Parma probabilmente proverà a confermarsi. Il tecnico biancoceleste sta pensando di inserirlo al posto dell’infortunato Candreva nel 4-3-3, per completare il tridente con Djordjevic (leggermente favorito su Klose) e Mauri: “Nel campionato italiano non è mai semplice. Questa volta però è un più particolare perché noi abbiamo bisogno di vincere, come loro. Sappiamo di essere una buona squadra e quando siamo concentrati per tutti i novanta minuti riusciamo a far bene. Anche fuori casa dobbiamo però cercare di mantenere alta la concentrazione. Ci stiamo lavorando da inizio anno. È capitato di giocar bene e di non riuscire a vincere, ma ora dobbiamo cambiare mentalità e dare quel qualcosa in più”.
IN ITALIA PER HERNANES, SOGNANDO CR7 E NEYMAR – Se lo ripete continuamente, Anderson. Che si ispira a Cristiano Ronaldo e Neymar, “non tanto per i dribbling, quanto per i movimenti senza palla sulla fascia”, e sogna di emulare il suo connazionale Hernanes: “Prima di venire in Italia seguivo la Lazio perché c’era lui. È stato un incentivo per venire qui”. Difficile, almeno per il momento, vederlo giocare da mezzala come il Profeta: “Ho agito in quella posizione in Brasile. Qui però il calcio è più dinamico e in quel ruolo sei costretto anche a marcare. Sono meccanismi che ancora devo riuscire a metabolizzare e occorre un po’ di tempo”. Molto meglio da esterno o da trequartista, magari alle spalle di Klose e Djordjevic: “Sarebbe bello, ma sono io che devo adattarmi alle dinamiche della squadra, non il contrario. Devo sfruttare le mie caratteristiche, il passaggio filtrante, la corsa, il dribbling e anche il tiro”. Il gol contro il Varese può aiutarlo a riuscirci sul serio, con continuità. Dimenticando una volta per tutte quel maledetto sortilegio bulgaro.
serie A
- Protagonisti:
- felipe anderson