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Ferrero, ciak infinito: «Io mezzo infartuato. Aurelio? Che fortuna»

Massimo il mohicano, con la sua sciarpa blucerchiata stretta intorno alla fronte, la sua mimica, i baci alla moglie, le domande (tecniche) al diesse Osti. Gesticola, urla, si alza, impreca, si volta verso la tribuna-stampa non appena l’episodio in campo gli appare dubbio. Per cercare un consenso, studiare le espressioni, annusare l’aria del Ferraris. A un certo punto monta sul seggiolino al centro della tribuna d’onore, si scatena dopo il gol di Eder, quando vede per un attimo il terzo posto di nuovo alla portata, da toccare quasi con mano. E allora inizia lo show, quando prova a dirigere dalla tribuna i cori della gradinata Sud. Incontenibile, ma con un sesto senso. Ferrero, il presidentetifoso, capisce con un attimo di anticipo che Eder sta per farsi beffe di Albiol portando per una manciata di minuti i blucerchiati in paradiso.

NON GUARDO Soltanto nel finale, paradossalmente dopo che Koulibaly se ne va mesto negli spogliatoi, dà le spalle al campo di gioco, conta i secondi che non passano mai e patisce maledettamente la pressione finale del Napoli. Meglio non guardare, e lì non capisci se sia meglio il Ferrero vero o la copia quasi perfetta di un tifoso blucerchiato doc come Crozza. Stessa sciarpa, medesima cadenza, identiche pause. Già lo immaginiamo: «Ma dai, famolo un altro gol». Invece no, il finale è triste, tristissimo, una delusione immane difficilissima da accettare, come il presidente racconta ai microfoni di Sky: «Abbiamo fatto una grande prestazione, siamo stati totalmente superiori al Napoli. Posso dire che i ragazzi si meritavano i tre punti e una grande vittoria, ma il calcio è questo e vado a casa mezzo infartuato».

IL LATO B (DEL NAPOLI) Massimo il mohicano ne ha per tutti, compreso il collega-amiconemico De Laurentiis. «Lui ha trovato il film di Natale, ha incassato un punto con tanta fortuna, ringrazi il fondoschiena. Era meglio se fosse finita due minuti prima», o forse sarebbe stato meglio se la Samp non fosse andata in tilt nel momento decisivo della sfida. «Comunque un punto per uno non fa male a nessuno», chiudiamola così. Fino alla strana apertura verso Fantantonio, alle prese con i guai (economici e di classifica) del suo Parma. I due si sono visti qualche settimana fa, arrivederci a giugno, si pensava. Stavolta, però, l’apertura del presidente pare totale, e addirittura per un possibile ritorno sotto la Lanterna già a gennaio: «Se Cassano possa tornare a Genova? Gli voglio molto bene, bisogna chiederlo a lui». Bum. Allora, Antonio, cosa rispondi?

La Gazzetta dello Sport

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