Decimo risultato utile di fila, ma è solo pareggio contro la Samp
CALCIO BRITANNICO. Sembrava una partita scappata dalla Serie A, da Genova, e finita su un campo della Premier League. Per un’ora, Samp e Napoli l’hanno giocata alla stessa maniera, un’azione per parte e tutte con grande velocità, senza pause, con ritmo e intensità. Quando poi sulla scena entravano quei colossi di Koulibaly e Okaka allora sì che sembravamo in Inghilterra: se le son date, ma senza mai protestare. Abituati alle nostre partite, questa sembrava più una corsa con dentro un calcio di buon livello. Buono, non eccelso, perché la velocità non consentiva giocate di grande precisione. Non a caso, nel primo tempo, il Napoli ha avuto l’occasione migliore con un contropiede fulminante, Maggio-Higuain, interrotto da una perfetta uscita di Romero: argentino come il Pipita, forse sapeva da che parte sarebbe andato il suo amico napoletano e gli ha strappato la palla dai piedi. Ma quella, per Higuain, è stata un’occasione persa, uno come lui poteva e doveva fare meglio.
I LATI DEBOLI . Sia la Samp che il Napoli erano facilmente attaccabili sui rispettivi fianchi sinistri. Quello napoletano era presidiato da una nuova e strana coppia, non troppo convincente per la verità, un difensore centrale adattato sulla fascia come Britos aveva davanti un terzino, Ghoulam, che ieri, per la prima volta, Benitez ha schierato dall’inizio come ala. Mihajlovic spostava da quella parte Rizzo e Okaka che risucchiava Koulibaly fuori dal suo settore, dove cercava di infilarsi Soriano, talvolta più centravanti che trequartista. Britos era in difficoltà fisica e anche l’ammonizione, dopo appena 7’, lo stava condizionando. A sua volta anche la Samp soffriva a sinistra, sull’asse Mesbah-Obiang, pure quest’ultimo ammonito dopo 19’. Da quella zona sono arrivati nel primo tempo due cross tesi e taglienti di Maggio e un’altra palla buona per Higuain da Hamsik.
LA SVOLTA. La partita ha preso una piega netta soltanto dopo 10’ del secondo tempo, quando Rocchi non ha fischiato un rigore per la trattenuta di Rizzo su Albiol. Tre minuti dopo, Eder ha infilato Albiol e Rafael. La Samp aveva toccato il punto più alto della sua serata, ora non aveva più energie ed era sempre più intimorita dall’assedio del Napoli. I cambi di Benitez hanno trascinato la squadra dentro il centrocampo doriano, poteva starci un altro rigore per un intervento falloso di De Silvestri su David Lopez. Quando gli errori in zona-gol non davano più speranze, il Napoli ha pareggiato. Da ieri sera, dopo il decimo risultato utile di fila, è al terzo posto, insieme al Genoa. La Champions è di nuovo lì. Per prenderla, deve smetterla di sbagliare così tanto.
Corriere dello Sport