Operazione Michu, pulizia in artroscopia alla caviglia destra
Una caviglia maledetta. Osservata, monitorata di continuo, evidentemente già trattata e perciò sensibile. Senza segreti però. Visitata e vivisezionata più volte. La prudenza, d’obbligo. Sin dai giorni della trattativa. Di tutti: medici e staff tecnico. Michu sì. Ma solo in prestito. Col diritto di riscatto e il dovere di aspettare per capire com’è che stesse davvero. E infatti è tornato sul lettino. E ora c’è da riflettere. Decidere. Una valutazione globale, in tutti i sensi e le latitudini. Spagna quindi: chirurgo e giocatore. Swansea (Galles): proprietario del cartellino. E Castelvolturno: il centro di tutto. Pure dei progressi, dei recuperi nei tempi giusti, dei passi avanti. Li ha fatti Insigne, e sono spediti. Via i punti di sutura, le stampelle e i timori: legittimi quando l’infortunio è serio. Il ginocchio è asciutto e solido. E pure la fluidità tornerà. La fase due è cominciata. Da oggi terapie e l’inizio in piscina. E presto anche Zuniga metterà il costume. Il trapianto di cellule staminali una trasfusione di energia rigenerante. Per i tessuti e soprattutto il morale. Lo spirito, adesso, va più veloce delle gambe. Che pure sono in ripresa, sempre più. Che la fascia è lunga e a farla su e giù ci vorrà forza. Tanta. Zuniga va, Insigne sprinta. Programmi paralleli, i loro. Pressocché simili. Come i miglioramenti percepiti. Nessuna fretta e niente ansie. Però ottimismo.
Corriere dello Sport