OBIETTIVO SAMP. Neanche convocato: come da programma e già annunciato. Il buonsenso proprio non lo consigliava. Soprattutto i medici. Nessuna recriminazione. Pure se poi il ricordo della doppietta al San Paolo allo Sparta un po’ nostalgia gli mette. Ma non troppo. L’obiettivo è sempre e solo stata la Samp. Subito dopo, lunedì. Mertens in campo lo spettacolo più bello dopo il weeek end. Una speranza, certo. Solo quello ora. Che però cresce aspettando l’ultimo consulto specialistico. L’ennesimo parere ok. L’otorino che ne certifichi la «sana e robusta costituzione». Niente più vertigini, ormai. Nessun segno di stordimento e ansia. Mertens c’è. E smania. Si scalda, va. Con Benitez che l’osserva da vicino. Ne segue i progressi, scruta quel passo ormai rotondo tipico di chi sta meglio e accelera.
EMOZIONE. «Che bella sensazione allenarmi di nuovo a Castelvolturno. Voglio tornare ad aiutare il mio Napoli». Il suo. Contro la Samp. Forse. La squadra a cui ha già segnato una doppietta. Era la prima partita del 2014. Al San Paolo. E può essere la prima pure del suo ritorno in campo. Intanto, è tornato. Nello spogliatoio. E anche qui c’è l’immagine, c’è il click, c’è il tweet di Gokan Inler. «E’ di nuovo tra noi». Sorrisi e affetto vero. E il piacere di ritrovarsi, di stare in allegria. Insieme. Sapere e vedere che ora sta bene. Insigne fuori: per un bel po’ ancora. Zuniga pure: e chissà per quanto. Mertens anche. Ma lui per poco. Tutto a stretto giro. Di tempi e di fianchi.
AFFETTO. Il belga nella morsa dell’abbraccio di Inler, Zapata e Ghoulam. Un’immagine, un’altra, che è tutto. E’ senso del gruppo. Unito. Al completo. Tutti con lui. Tutti con Dries. Li aveva spaventati. Terrorizzati. Che shock vederlo stramazzare a terra privo di sensi e con le gambe imballate. Che non rispondevano. Trauma cranico la diagnosi. Esatta. Ma che non dà il senso di quanto fosse forte la botta. I giorni più lunghi di Mertens. Dolore, stress e noia. Controlli continui. Il volo verso Napoli rinviato e la percezione chiara di chi è che gli vuole bene. Messaggini, pensieri e la sua Kate a fargli compagnia. «Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicini a Napoli e all’Ospedale di Jette a Bruxelles. Ho avvertito il vostro sostegno». Lui che corre, la felicità dei compagni, la notte della paura. Immagini nitide, vere, crude. Tre momenti di Mertens aspettando il quarto. Il più atteso: il ritorno in campo. Forse già con la Samp. Mertens se l’è messo… in testa.
Corriere dello Sport