IL PERSONAGGIO – David Lopez, la diga azzurra
Quando alla fine dello scorso agosto, a chiusura di un mercato estivo insoddisfacente per gli obiettivi del Napoli, Bigon ingaggiava il pressappoco sconosciuto David Lopez prelevandolo dall’ Espanyol, le reazioni del tifo e degli addetti alla comunicazione furono tutt’altro che leggere, e non si poteva in quel momento dar torto ad un ambiente suggestionato dai grandi nomi che erano circolati e che avevano fatto un po’ sognare… ambiente persuaso del fatto che al raggiungimento di determinati obiettivi è propedeutica la costruzione di una squadra vincente costituita da campioni affermati in ogni zona del campo, specie nel perforabile centrocampo a 2 che l’ idea tattica di Rafa Benitez prevede e che durante la scorsa stagione aveva evidenziato i suoi limiti. Già il nome del sovrastimato Gonalons non entusiasmava… figuriamoci uno come l’ “anonimo” spagnolo il cui curriculum non lasciava certo a bocca aperta, e così il suo ingaggio se da alcuni fu accolto con indifferenza e rassegnazione da altri invece con ira e sdegno, basterebbe leggere il profilo Twitter del malcapitato centrocampista catalano che in quel periodo era diventato uno dei bersagli dei supporters azzurri per capirlo. Eppure egli in Spagna era molto stimato: all’Espanyol, tifosi e compagni di squadra ancora rimpiangono questo efficace incontrista, ritenuto un pilastro e sinonimo di equilibrio sia in campo che fuori. D’altra parte Don Rafè non è uno che ama i compromessi e se a suo tempo individuò quest’ atleta come la pedina adatta al suo reparto più effimero un motivo ci sarà stato, magari più di uno visto che Lopez oltre ad avere dimestichezza col 4-2-3-1, il modulo a cui il tecnico spagnolo del Napoli ha giurato fedeltà, era considerato un giocatore instancabile ed un ottimo recuperapalloni. Per fortuna dal gelo in cui era metaforicamente piombato, il numero 19 del Napoli non si lasciò destabilizzare e lavorando a testa bassa, poco a poco e in punta di piedi ha cominciato ad evidenziarsi,fino poi ad imporsi erigendosi letteralmente a diga in quel centrocampo che non poche volte in passato ci aveva fatto tremare a causa della sua friabilità e che oggi sembra essere diventato di colpo più stabile e solido.E’ chiaro che i progressi non sono la conseguenza di magici eventi ma il risultato di produttivi cambiamenti e di un costante lavoro, quel lavoro a cui Benitez faceva spesso riferimento quando, nel corso di recenti interviste, gli si chiedeva in che modo la sua squadra, in crisi di risultati, potesse uscire da quel periodo “NO”. Lavoro e pazienza!Questi i suoi imperativi. In pochi però sembravano dargli credito, e i maggiori “responsabili” dell’ iniziale regresso del Napoli che dal quasi cigno dello scorso anno sembrava essere tornato anatroccolo, venivano individuati nei prodotti del suddetto mercato estivo. David Lopez, così come Koulibaly e gli altri, aveva bisogno di tempo per emergere e non era lecito condannarlo a priori senza concedergli il beneficio del dubbio. Il mite spagnolo con quell’ atteggiamento da “non ti curar di lor ma guarda e passa!” ha dimostrato di avere oltre che le spalle larghe, quelle qualità di cui la mediana azzurra necessitava vale a dire la sicurezza nella gestione del reparto e una tale affidabilità da divenire progressivamente imprescindibile nel suo ruolo, dimostrando inoltre di saper dialogare con ogni suo partner. Ha avuto di nuovo ragione il profetico Rafa, non si è lasciato scalfire dalle critiche che hanno sottolineato un momento infelice per la sua squadra, ma ha atteso il periodo propizio per raccogliere, insieme al suo team e a coloro sui quali qualche mese fa aveva voluto scommettere, i frutti del suo lavoro.
Tilde Schiavone – Pianetazzurro.it