Lazio, Klose: “Con la Juventus niente da perdere, ma grazie ai tifosi possiamo farcela”
ROMA – Non parla spesso, Miro Klose. È uno di quei giocatori che alle parole preferisce i fatti, come i gol realizzati, i record e i trofei ottenuti nella sua lunga carriera. Tra i tanti riconoscimenti, c’è anche quello come “Uomo dell’anno GQ”: “A oggi ancora non ho capito perché ho ricevuto questo premio – ammette candidamente il tedesco – ed è una novità per me. Comunque è stato un onore essere lì in tv, con attori, cantanti, ballerini e altri personaggi del mondo dello sport”.
KLOSE: “SE GIOCHIAMO DA LAZIO POSSIAMO FARE MALE ALLA JUVE” – All’uomo immagine della Lazio nel mondo, copertine e luci dei riflettori non sono mai piaciute particolarmente. Ha sempre preferito il lavoro sul campo e fuori dal rettangolo di gioco, un suo modus vivendi che cercherà di insegnare nella prossima carriera da allenatore. E che già adesso prova a diffondere: “Mi piace confrontarmi con tutti. Se in allenamento vedo che un giocatore può migliorare, mi metto al suo fianco e gli parlo. Voglio sapere da lui perché ha fatto una scelta anziché un’altra e poi gli dico il mio punto di vista. Poi se il giorno dopo vedo che mi ha dato ascolto è un grande piacere per me. Parlo con il tecnico, con i senatori come Mauri o Ledesma e spesso anche con i giovani, perché per loro è importante avere la testa giusta: si devono allenare ogni giorno con la squadra, fare vita da professionisti, bere e mangiare bene, andare presto a letto. Come ho vissuto io, che oggi mi sento ancora bene, sono in grado di scattare e giocare. So come si vive da calciatore, insomma”. Vuole continuare a vincere, pensando partita per partita. La prossima, all’Olimpico contro la Juventus, è di quelle impegnative e stimolanti proprio come piacciono a lui: “Affrontiamo una grandissima squadra, lo sappiamo tutti. Ma ci dobbiamo preparare sapendo che non abbiamo niente da perdere ed entrare in partita consapevoli che abbiamo la possibilità di vincere. Giochiamo a casa nostra, davanti ai nostri tifosi: dovremo dare il 100%”. Partita difficile, ma non impossibile. E la Lazio non deve aver paura se non di se stessa: “L’unico timore è quello di non riuscire a fare in partita quel su cui lavoriamo in allenamento. Se ci riuscissimo avremmo buone possibilità di fare male alla Juve”.
“SENZA EUROPA POSSIAMO GIOCARCELA SEMPRE FINO ALLA FINE” – Anche sugli obiettivi a lungo termine Klose non si preclude nulla: “La nostra mentalità è di giocare partita dopo partita. Vediamo dopo la Juventus come saremo messi. Abbiamo sicuramente una squadra per arrivare un Europa, ma sarà dura e dovremo lottare fino alla fine. Una grossa mano possono darcela i tifosi. Contro la Juventus spero vengano in tanti: non posso fare promesse, ma sicuramente se fossero in 50-55 mila allora provare a prenderci la vittoria sarebbe più facile”. Di certo questa Lazio, “la migliore in cui abbia mai giocato”, lo entusiasma. Così come lo stile di gioco scelto da Pioli: “L’ho già detto tante volte, mi piace come lavora, come allena e come parla con i giocatori. Noi ci sentiamo veramente un gruppo e sono convinto che questa sia una caratteristica necessaria per vincere la partite, soprattutto gare toste come quella di sabato. Possiamo avere la meglio solo se ognuno di noi lavora per il compagno. Come abbiamo fatto negli incontri precedenti, quando tutti insieme abbiamo corso con intelligenza per rubare palla e mettere gli avversari sotto pressione. Questa è la Lazio che mi piace. Certo mi manca un po’ l’Europa, ma allo stesso tempo è piacevole poter preparare le partite settimanalmente: questo, a differenza degli anni passati, ci permette di stare bene e avere ancora forze per cambiare il risultato negli ultimi minuti delle gare”. In questa stagione Miro è andato a segno tre volte e in altre due circostanze ha propiziato le reti dei compagni: “Per me sono belle entrambe le cose, l’importante è che segni la Lazio. Abbiamo tanta qualità davanti e ora aspetto che arrivi pure qualche gol dai nostri difensori”.
“IL MONDIALE? ANCORA NON MI RENDO CONTO. NEUER DA PALLONE D’ORO” – Alla Lazio ha pensato anche prima della finale di Coppa del Mondo in Brasile contro l’Argentina di Biglia: “Il mio primo pensiero alla vigilia della finale è stato che dopo quei 90 minuti un giocatore sarebbe tornato qua a Roma da Campione del Mondo. Subito dopo ho pensato che quel giocatore dovevo essere io. Mi spiace per Lucas, ma per fortuna è andata proprio così”. A distanza di quattro mesi l’emozione è sempre intensa: “Non mi rendo ancora conto. Dopo la partita sei così carico che non riesci a sentire niente, ma alzare quella coppa al cielo è la più bella cosa del mondo. Dopo il gol di Goetze sono andato verso Neuer, non so perché. Lui comunque è un giocatore straordinario e penso si meriti il pallone d’oro. Se parliamo di giocatori di movimento è chiaro che Messi e Ronaldo siano i migliori al mondo, ma se parliamo di portieri lui è il numero uno. In allenamento se non indossa i guanti non ci si accorge che è un portiere tanta è la sua qualità. È un professionista straordinario e sarei molto contento se vincesse”. La prestazione perfetta è arrivata nella partita precedente, la semifinale vinta per 7-1 sul Brasile, dove tra l’altro è arrivato il suo ultimo gol in Nazionale: “Me li ricordo tutti, dal primo all’Albania fino a quello al Brasile. In quella gara sapevamo tutti cosa fare e, cosa importante, abbiamo portato fino alla fine rispetto all’avversario. Chapeau alla nostra squadra, che ha saputo giocare con determinazione e senza fare tunnel o tacchi, atteggiamenti che a me non piacciono”. Da uno come lui c’era decisamente da aspettarselo.
CASO DJORDJEVIC IN SERBIA: POSSIBILE ADDIO ALLA NAZIONALE – Dopo il Mondiale ha dato l’addio alla Germania, Klose: “Non ho rimpianti, mi piace l’idea di gustarmi le partite dalla tv. Sono molto più rilassato”. Un po’ meno lo è il suo compagno di reparto Djordjevic, visto che in Serbia si parla di un suo possibile addio prematuro alla Nazionale: “L’attaccante – racconta il portale ArenaSport – si è rifiutato di entrare nell’ultima gara contro la Grecia e al termine della partita ha comunicato ai membri dello staff tecnico la sua volontà di salutare una volta per tutte la Serbia”. Una decisione che – se venisse confermata – sarebbe scaturita dal “mal di pancia” accumulato da Djordjevic nelle ultime uscite della sua Nazionale, in cui gli è sempre stato preferito Danko Lazovic. È successo anche contro la Danimarca, nel match di qualificazione per gli Europei, quando il centravanti della Lazio è rimasto in tutta la gara in panchina. E pure nell’amichevole contro la Grecia è toccato a Mitrovic guidare l’attacco serbo. Il ruolo di terza scelta, insomma, non gli piace più di tanto. A maggior ragione adesso che sta vivendo con ottimi risultati il suo primo anno in un campionato difficile come la serie A: da qui l’inaspettata decisione.
Fonte: Repubblica