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Tour de force Napoli, Benitez avanti con il turnover

MENO SEI. E’ la sottrazione (stavolta) che fa la differenza, perché la “rosa” viene sballottata qua e là dal vento, perde petali in varie zone del campo e s’appassisce: venticinque ad agosto, alla chiusura del mercato, però avendo in busta paga anche Rosati e Radosevic (mai utilizzati sinora), dovendo “registrare” aritmeticamente pure Andujar e Colombo (rispettivamente il secondo ed il terzo portiere), ed avendo scoperto, cammin facendo, che Insigne ne avrà per circa sei mesi e che Zuniga dovrà aspettare un cenno dai medici ed anche dalla fortuna, con la quale non ha rapporti da un anno e forse più. Dunque, siamo gia a meno sei….

I DUBBI. Poi c’è Michu che s’è visto ed è scomparso (per lui, duecentoquaranta minuti appena), ma anche Mesto, che s’è mostrato per quel che ha potuto (centosei minuti tra campionato ed Europa League). In teoria, sino a questo momento, diciassette opzioni tra le quali orientarsi ed un turn-over praticamente obbligato, perché si scenderà in campo ogni tre giorni e tra una sfida e l’altra si passerà persino qualche ora in volo.

RIECCOLI. Ma stavolta bisogna industriarsi, fingendo di largheggiare, “inventandosi” il futuro (e anche le formazioni), rimescolando, anzi rivoltando la panchina che ha accolto – e a lungo – Henrique (per lui 372 minuti sinora, tra campionato ed Europa League), ma anche De Guzman e Zapata (che, curiosamente, sono entrambi arrivati a 358 minuti complessivi). La stagione è entrata nel vivo e il senso di precarietà viene diffuso dai bollettini medici – tutti infortuni traumatici, però, a conferma che il destino ci ha messo del suo – e però si fa sempre in fretta a dire venticinque uomini a disposizione: sono di meno e a ognuno dovrà essere chiesto di dare di più. Almeno sino a gennaio.

Corriere dello Sport

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