VERONA – Sergio Pellissier lascia la panchina – che ha preferito a più di un trasloco per amore della maglia – entra, vede e vince, segnando due gol che consentono al Chievo di vincere lo scontro diretto con il Cesena e di risalire. Come accade in questi casi, il match è tutt’altro che seducente. La ripresa, quando arrivano i gol e le emozioni, rasenta addirittura un copione da film degli orrori.
Cercasi gol disperatamente. Bisogna affidarsi alla Madonna (non la popstar) se in campo scendono due attacchi asfittici come quello di Chievo e Cesena. Match scudetto, se lo scudetto è non retrocedere. Bisoli alla vigilia dice che conta poco, Maran si aspetta un salto di qualità sotto l’aspetto della personalità. In effetti l’approccio dei gialloblù è convincente, il ritmo è buono, l’aggressività su chi porta palla convincente. Se il Chievo grida, insomma, il Cesena si fa piccolo piccolo, come un pugile che si chiude in angolo e aspetta. La “nuttata” dura una ventina di minuti, con due squilli di difensori applicati all’assalto. Un colpo di testa di Zukanovic, migliore dei suoi nei primi 45′, alzata in angolo da Leali, poi Gamberini si trova sul capone la palla ideale e la schiaccia pure bene verso la porta. Il portierino romagnolo conferma tutto quello che si dice di buono su di lui e con una manata d’istinto toglie al difensore la gioia del gol.
Il Cesena? Non pervenuto. Bisoli si sgola, dice ai suoi di non schiacciarsi dietro così. Ha ragione. Cascione fa il difensore aggiunto, Carbonero non capisce il contesto, Coppola a sua volta si abbassa. Eppure non appena i veneti rifiatano, arriva l’occasione anche per l’ospite, un angolo e anche qui il difensore avanzato ad arruolarsi in aviazione. Non in fanteria. Così sulla spizzicata sotto misura, azione da calcio d’angolo, il pallone arriva sui piedi poco educati al gol di Lucchini, un piedone da sbirro, deviazione a lato. Quanto basta però per mettere qualche pensiero ai gialloblù che, ecco, rallentano, si sgonfiano dopo un approccio da squadra di buon lignaggio. Hetemay, Birsa, sbagliano di più, Almeida invita i suoi a dargli una mano, ma Carbonero calcia fuori dalla distanza. Insomma, poco calcio dalla cintola in su.
Per fare la storia serve tradire le ragioni del gioco e dell’ordine tattico. Entra Pellissier, al posto di un impalpabile Schelotto. Ed è subito gol. Tira Radovanovic dal limite, il valdostano è sulla traiettoria, tenuto in gioco da Capelli, segna mezzo gol con il controllo e mezzo scaraventando il cuoio nell’angolino basso. Uno a zero. Il Cesena non reagisce, Bisoli si agita come una belva in gabbia, e allora che fa? Rinuncia al gioco. Dentro i corazzieri, Djuric, dentro gli esterni, Garritano e Mazzotta, scavalchiamo il centrocampo e andiamo al rimbalzo, pensa il tecnico dei romagnoli. Il Cesena fatica a capire, ad adeguarsi, non si contano i palloni recapitati agli avversari, senza neanche uno straccio di impostazione di gioco. Il Chievo ha molte occasioni per chiudere il match, ripartendo, ma gli manca lucidità. Tanto che sembra aver ragione Bisoli, si direbbe, quando al minuto 44, Djuric può calciare al volo dal limite un pallone vagante e lo infila grazie a una deviazione decisiva di Cesar che mette fuori causa un Bizzarri fino a quel momento quasi inoperoso.
Passa un minuto, forse qualcosa di più. Punizione per il Chievo, palla in mezzo, Pellissier vince il duello aereo tra taglie basse con De Feudis e infila Leali, in uscita… da Vispa Teresa. Sono le sole cose da raccontare in un secondo tempo di cui, francamente, non si sentirà la mancanza.
CHIEVO-CESENA 2-1 (0-0)
CHIEVO: Bizzarri 6 – Frey 5,5, Gamberini 6, Cesar 6, Zukanovic 7 – Hetemay 6, Radovanovic 6 – Birsa 6 (81′ Bellomo 6), Meggiorini 6, Schelotto 5 (46′ Pellissier 7) – Paloschi 5 (61′ Sardo 6). All. Maran
CESENA: Leali 6 – Capelli 5,5, Volta 6, Lucchini 6, Magnusson 6,5 (57′ Mazzotta 6) – Cascione 5,5 (49′ Djuric 6), De Feudis 6, Coppola 6 (75′ Garritano 6) – Defrel 6, Carbonero 5 – Hugo Almeida 5,5. All. Bisoli
ARBITRO: Tagliavento 6
RETI: 48′ e 91′ Pellissier, 90′ Djuric.
NOTE: ammoniti: Meggiorini, Frey, Gamberini, Hetemay; Lucchini, Volta e Carbonero. Angoli 5 a 2 per il Chievo. Recupero: 1′ e 4′.
Fonte: Repubblica