MILANO – L’Inter inizia il conto alla rovescia in vista della gara di Europa League contro il St. Etienne. Tra i convocati per la trasferta francese ci sono Nagatomo, Guarin e Osvaldo, manca invece Hernanes, che resta a casa per completare l’iter riabilitativo. Il brasiliano dovrebbe comunque tornare a disposizione per la partita contro il Verona di domenica sera. La seconda di due delicatissime sfide, durante le quali Walter Mazzarri dovrà dimostrare di essere riuscito a fare leva sulla testa dei giocatori. La reazione è d’obbligo, quasi come la vittoria. Fondamentale nelle prossime due gare (per il tecnico) sarà, infatti, testare se quella che sta guidando è una squadra in grado di reagire agli stimoli interni oppure un gruppo in balia dei più disparati eventi emotivi. E magari bisognosi di un vero mental coach. Il dubbio che il gruppo sia prigioniero della poca reattività c’è. Ma, solo tra una manciata di giorni, dopo le sfide di coppa e campionato, il tecnico, i dirigenti e il presidente Erick Thohir avranno le idee più chiare.
Mentre c’è certezza sul fatto che ormai l’Inter sia una rosa da mezza classifica. E, anche con il rientro degli infortunati poco cambia. Dunque, per vero le sfide dell’allenatore nel lungo periodo sono molteplici e non si tratta solo di ‘semplici’ partite. Perché Mazzarri oltre a dare dimostrazione di essere stato in gradi di dare la scossa giusta ai calciatori, dovrà anche essere in grado di far rendere i singoli al massimo, fino ad arrivare a conquistare un posto in Champions League. Unica via per la società nerazzurra – con l’ingresso dei soldi della massima competizione europea – di allentare la stretta del Fair Play Finanziario. Argomento che occupa le giornate dei dirigenti molto più che il calcio giocato. Il passivo è pesante, venerdì la delegazione nerazzurra sarà a Nyon per spiegare nello specifico ai dirigenti Uefa il piano di rientro. E tentare di rimetterci il meno possibile.
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