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Nel Napoli ritrovato c’è un altro Insigne che piace pure a Conte

C’è pure lui, adesso. Sul suo ritorno ha voluto puntare forte, Rafa Benitez. E l’intuito gli ha dato ragione ancora una volta. Il talento di Lorenzo Insigne si è abbattuto sulla Roma senza lasciarle scampo, quelle diavolerie fatte di scatti e dribbling, hanno lasciato il segno. L’ha saputo aspettare, il tecnico spagnolo, su di lui aveva riposto una fiducia illimitata, nonostante il parere negativo del San Paolo, che al giovane di Frattamaggiore non ha mai voluto risparmiare niente. Come nella gara d’andata del preliminare di Champions League dello scorso agosto contro l’Athletic Bilbao, quando tutto lo stadio lo fischiò al momento della sostituzione e lui, uscendo dal campo, invitò la gente a continuare la contestazione. Quel gesto, come quello di sfilarsi la maglia e gettarla a terra, non passò inosservato, in un solo attimo la sua storia napoletana rischiò la fine. Nemmeno le lacrime nel dopo partita servirono per placare l’ira dei tifosi. In quei giorni, si pensò che il ragazzo potesse finire sul mercato già a gennaio.
La riscossa Dopo tanto tribolare, invece, Lorenzo s’è ritrovato, lasciandosi alle spalle un inizio di autunno pieno di incognite. Nell’anticipo di sabato, ha prodotto tanto gioco da fare la differenza e Francesco Rocca, l’osservatore di Antonio Conte, avrà riempito il taccuino di appunti, tutti positivi, sul giovane attaccante del Napoli. Le prestazioni delle ultime settimane avrebbero convinto il cittì della Nazionale a richiamarlo dopo le esclusioni dalle prime convocazioni, per le prossime due gare contro Croazia e Albania. Conte sta pensando ad una nuova collocazione tattica, vorrebbe affiancarlo a Pirlo, utilizzandolo da interno di centrocampo nel 3-5-2, per assicurare maggiore qualità alla costruzione del gioco. Solo un’ipotesi, per il momento, che il cittì terrà in seria considerazione se il rendimento del ragazzo dovesse ancora progredire.
I meriti di Rafa Alla sua crescita sta lavorando costantemente, Rafa Benitez. Nei momenti bui lo ha incitato, gli ha parlato a lungo durante gli allenamenti per recuperarlo psicologicamente. Si, perché il pochissimo utilizzo nello scorso Mondiale gli ha fatto male, Insigne ha sofferto, ha trascorso le vacanze estive turbato dalla scelta di Prandelli di fargli giocare solo una trentina di minuti contro la Costarica.
Il futuro Oggi Insigne ha ritrovato il sorriso, gli manca ancora il gol (una sola rete all’attivo finora), ma sul piano dell’impegno e della partecipazione al gioco, il suo contribuito è considerato determinante dall’allenatore. Resta aperto il discorso sul futuro, il ragazzo vorrebbe chiudere qui la carriera e la questione, finora non è mai stata avviata, perché Aurelio De Laurentiis non ha ritenuto di doverlo fare: l’accordo tra le parti scadrà nel 2017, ma Lorenzo avrebbe voluto prolungarlo e adeguarlo anche dal punto di vista economico. La crescita evidenziata negli ultimi tempi potrebbe convincere il presidente a rivedere la sua posizione ma senza fretta, tanto a Castelvolturno mai nessuno ha pensato di privarsi del giocatore.

La Gazzetta dello Sport

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