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Napoli-Roma: Benitez mette da parte il turn over

Stavolta è facile (penserete). Stavolta è annunciata (credete). Stavolta è peggio, perché dal libro di questo trimestre escono numeri «agghiaccianti»: il turn-over, quell’esercizio contestato, ha potuto sino ad un certo punto e, nonostante tutto, Maggio e Ghoulam hanno giocato tre partite in sette giorni, sarebbero alla quarta in nove. L’acido lattico c’entra, eccome, ma pure la lucidità. E allora: meditare è indispensabile e magari anche soffermarsi a lungo sui rischi. Però siamo a Napoli-Roma, che vale molto più di tre punti, perché qui non conta solo la classifica ma anche l’aspetto ambientale e allora va a finire che…

A VOI. Va a finire che si debba procedere con gli straordinari, a prescindere da Garcia e dai suoi uomini, dai Gervinho e dagli Iturbe, che hanno marce altissime: servono esterni che vadano, che sappiano far male, che poi rientrino, proprio come Maggio e Ghoulam, ai quali va riconosciuto un passo diverso. Si viaggia verso la riconferma dei dieci undicesimi che hanno cominciato a Bergamo, si procede con l’idea che in questo momento i più freschi siano loro: dunque, Insigne è in vantaggio su Mertens sulla corsia offensiva di sinistra e Jorginho è un filino dietro Inler e David Lopez, che garantiscono interdizione e palleggio.

IPOTESI. La rotazione avverrà dopo, e stavolta sarà indispensabile: se ne riparlerà giovedì sera in Europa League, quando si entrerà nel vivo del girone; ma adesso il campionato ha la priorità e Benitez punta sul miglior Napoli, quello che in due partite ha prodotto una massa di occasioni-gol da far rabbrividire. Callejon a destra, Hamsik in mezzo e Insigne mancino, tutti insieme e appassionatamente alle spalle di Higuain. Poi, visto che il cuscino sa sempre fornire le indicazioni utili nel momento della riflessione, l’unica richiesta che el señor muoverà a se stesso riguarderà i fluidificanti: Maggio o Henrique e Ghoulam o Britos? Sarà una domanda pleonastica, perché le caratteristiche dei presunti titolari e delle loro alternative sono troppo diverse, assai distanti da Gervinho e da Iturbe. Ma se Garcia dovesse rinunciare ad uno soltanto dei due…

fonte: Corriere dello Sport

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