Tour de force Napoli: leggero turnover, ma con in campo i big
Mai più turnover scellerati. Mai più otto cambi in formazione tutti in una volta. Soprattutto mai più togliere tutti insieme gli assi d’attacco. Benitez lo ha fatto in due occasioni e due volte il Napoli ha perso fornendo prestazioni anonime, incolori, totalmente da cancellare. Due trasferte da incubo, quelle contro l’Udinese in campionato e lo Young Boys in Europa League. Il peso specifico di Hamsik, Callejon e Higuain è completamente diverso rispetto a quello di Michu, De Guzman e Zapata. Le alternative non sono all’altezza dei titolari, un dato più che evidente, la differenza tra prime e seconde linee è enorme. Soprattutto i sostituti ai tre attaccanti titolari si perdono completamente se schierati tutti quanti insieme. Turnover sì ma con moderazione, soprattutto nel reparto offensivo ma anche in quello difensivo dove l’equilibrio è già di per sé precario. Meno traumatici i cambi a centrocampo, dove bene o male gli interpreti sono simili anche se lo spagnolo David Lopez si sta già dimostrando insostituibile per la sua capacità di proteggere la difesa a quattro di Rafa. A Bergamo ci sarà qualche cambio, minimo però, due innesti nuovi probabilmente, uno a centrocampo con l’inserimento di Inler dal primo minuto e quello abituale sulla fascia sinistra in attacco tra Mertens e Insigne. In difesa ancora assente Zuniga dovrebbe invece tornare a disposizione Britos. La linea a quattro arretrata dovrebbe essere quindi riconfermata anche se con il tecnico spagnolo le sorprese sono all’ordine del giorno. La filosofia di Benitez è chiara. L’ha spiegata alla vigilia del match contro il Verona e l’ha confermata dopo il trionfo per 6-2. Si affida e si affiderà al turnover per provare a competere fino alla fine sui quattro fronti, cioè per non spremere troppo i titolari, o meglio i titolarissimi come Hamsik, Callejon e Higuain. Importante dosare le loro energie però nello stesso tempo conservare l’equilibrio di squadra. Togliere ancora una volta tutti quanti insieme potrebbe essere estremamente pericoloso, come già successo finora. Un turnover ragionato, mirato, non eccessivo. Un paio di cambi sì, otto o nove decisamente no. In ogni squadra ci sono i big che giocano più degli altri, quelli che fanno la differenza. Una regola che vale anche nel Napoli, tanto è vero che Callejon nelle due stagioni azzurre fin qui ha saltato solo una partita, la trasferta dell’anno scorso contro il Sassuolo per squalifica. Minutaggio elevato anche per gli altri big, da Higuain ad Albiol. Lo stop ci sta, però mirato e senza stravolgere il reparto con le esclusioni dei big tutti quanti in una sola volta. Ora il Napoli gioca altre quattro partite in quindici giorni, cioè va in campo con intervalli di tre-quattro giorni. Benitez quindi cambierà gli uomini per non sovraccaricare i titolari ed evitare infortuni. Gli impegni più ravvicinati ci sono in questa settimana, dopo il posticipo di domani sera a Bergamo con l’Atalanta, sabato al San Paolo arriverà la Roma. Poi lo Young Boys giovedì prossimo al San Paolo e chiusura in trasferta contro la Fiorentina. Gestire le forze ma con equilibrio.
Il Mattino