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Pogba firma fino al 2019. Agnelli: ma il calcio è in declino

Il presidente all’assemblea degli azionisti Juve: “Il livello di fatturato, che per la prima volta ha superato i 300 milioni, ci conferma tra i primi 10 club al mondo ma i competitor sono distanti. Caccia al 4° scudetto di fila. Tavecchio? Una sconfitta”

“Il livello di fatturato, che per la prima volta ha superato i 300 milioni, conferma la Juventus tra i primi 10 club al mondo e il rating Uefa è migliorato, ma i nostri principali competitor, Real Madrid, Bayern, Man United, Barcellona ci hanno distanziato nettamente”. Lo ha detto Andrea Agnelli all’assemblea degli azionisti della Juventus. “Nessuna società italiana -ha spiegato ancora Agnelli – è stata in grado di crescere al loro ritmo: segno di un evidente limite strutturale che affligge il nostro calcio”. Intanto, è ufficiale che Paul Pogba ha rinnovato il suo contratto con la Juventus fino al 2019, come ha precisato l’ad Beppe Marotta.
“Solamente una volta nella sua storia la Juventus ha vissuto un periodo paragonabile a quello che stiamo attraversando. Nel maggio di quest’anno abbiamo conseguito il terzo scudetto consecutivo, un’impresa che i colori bianconeri non vedevano dagli anni ’30 del secolo scorso. Ebbene la Juventus, ancora una volta prima nella storia, ha saputo ripetersi a distanza di quasi 80 anni, segnando un altro crocevia nel calcio italiano”. Con queste parole il presidente Andrea Agnelli aveva introdotto l’Assemblea degli azionisti bianconeri allo Juventus Stadium.

“Nessuno che vesta la maglia della Juventus ha voglia di fermarsi – ha proseguito Agnelli – il successo più importante è il prossimo, ci hanno insegnato. L’area sportiva ha basi solide, costituite in primis, da Massimiliano Allegri , un tecnico che ha già dimostrato di saper vincere, e che insieme a Fabio Paratici e Pavel Nedved e a un gruppo di calciatori in grado di affrontare le nuove sfide, sta lavorando per vincere il quarto scudetto consecutivo. Un’impresa che ci avvicinerebbe alla leggenda”.

Poi, un attacco. L’elezione del presidente della  Federcalcio, Carlo Tavecchio, “è stata una sconfitta per il calcio  italiano che ha dato un’immagine di sè stantia e senza alcuna propensione riformista. I risultati sono sotto i nostri occhi già oggi.  L’Uefa ci guarda con circospezione e perfino il governo italiano non ha trovato un valido interlocutore con cui confrontarsi nell’elaborazione del decreto sulla sicurezza negli stadi. Il calcio, il pallone – ha concluso Agnelli – va riportato al centro del nostro comparto, mettendo al bando piccole operazioni di breve  respiro. La Juventus, per tradizione, è aperta al dialogo con tutti, ma non avallerà palliativi di facciata”.

Fonte: SkySport

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