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Lazio, Pioli ha trovato l’equilibrio. La difesa alla base della riscossa

ROMA – Torna a volare, la Lazio. Palermo, Sassuolo e Fiorentina, una di seguito all’altra: tre vittorie per riprendere il sorriso, tre vittorie per scalare la classifica e guardare il futuro da un’altra prospettiva. Ben diversa da quella di neanche un mese fa, che vedeva la Lazio soccombere in casa contro l’Udinese e sprofondare in 15esima posizione in classifica. “Quando vedo il nostro piazzamento rimango incredulo”, diceva il tecnico Pioli. Che si è rimboccato le maniche, ma sempre andando avanti per la sua strada e la sua filosofia di calcio propositivo.

A PALERMO LA PARTITA DELLA SVOLTA – A questa, però, è riuscito ad aggiungere una solidità in fase difensiva che aveva caratterizzato le sue precedenti esperienze in panchina. E ci è riuscito nonostante le tante defezioni nel reparto, rilanciando giocatori fino a poco tempo fa ai margini come Cavanda o Ciani. Niente male come risultati, soprattutto per una squadra che fino alla partita con il Palermo aveva collezionato 3 sconfitte e una sola vittoria (media disastrosa di 0,75 punti a partita), con 5 reti subite e 4 realizzate (3 nell’unica gara vinta con il Cesena). Poi è arrivato il trionfo del Barbera a cambiare la rotta: uno 0-4 roboante, che ha dato il via alla risalita. Da quel momento sono arrivati 9 punti su 9 (con la straordinaria media di 3 punti a partita), con 9 reti segnate e 2 sole subite. Entrambe nella seconda gara di questa frazione di campionato, quella vinta seppur con qualche difficoltà di troppo, in casa con il Sassuolo.

CON LA FIORENTINA LA CONSACRAZIONE – La sfida con la Fiorentina, infine, è stata quella della consacrazione: altri tre punti, ma arrivati in un modo più che convincente in casa di una diretta concorrente per l’Europa. Può essere davvero la partita del decollo per la Lazio di Pioli, che adesso potrà sfruttare un calendario abbastanza benevolo fino alla prossima sosta per le nazionali a novembre: Torino all’Olimpico, Verona al Bentegodi, Cagliari in casa ed Empoli in Toscana. Un filotto potenzialmente da 12 punti. Sarebbe fondamentale riuscirci, anche perché dopo la pausa la squadra biancoceleste sarà chiamata a un tour de force che la vedrà affrontare Juve, Inter, Roma e Napoli nelle ultime 8 gare prima della fine del girone di andata, più il Milan alla prima di ritorno. Servono punti adesso, insomma, per arrivare a questi scontri diretti con entusiasmo. E mantenere alta la voglia di volare verso l’Europa League, magari anche qualcosa di più.
 

ss lazio

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Fonte: Repubblica

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