Del Napoli di Mazzarri sono rimasti in nove: da Hamsik a Maggio…
Sono rimasti in nove del vecchio gruppo di Mazzarri: Hamsik, Insigne, Maggio, Zuniga, Inler, Britos, Gargano, Mesto e Colombo. Partita speciale per loro questa contro l’ex allenatore, innanzitutto per Marek Hamsik. Lo slovacco, il giocatore ideale definito da Mazzarri nella sua biografia, quello che proprio con l’allenatore toscano è riuscito ad esprimersi al massimo e a tirare fuori le sue migliori qualità. Perfetto per il 3-5-2 di Mazzarri, alla ricerca ancora della sua identità nel 4-2-3-1 di Benitez. La doppietta in nazionale gli ha dato ulteriore slancio, ora vuole sbloccarsi con il Napoli e cerca il primo gol in campionato, dopo i due europei, tutti e due in trasferta, a Bilbao, nel ritorno del preliminare di Champions League contro l’Athletic e a Bratislava nel match di Europa League. Tra i fedelissimi di Mazzarri anche i due esterni Maggio e Zuniga. Il veneto ha avuto un rendimento alto e costante, a suo perfetto agio da esterno destro alto, devastante sia in campionato che nelle notti di Champions League. Uno dei titolarissimi proposto sempre dal tecnico toscano, rendimento al top e presenze costanti anche nell’Italia di Prandelli. Stesso discorso per Zuniga, inventato da Mazzarri esterno alto a sinistra, il colombiano è stato uno di quelli che ha avuto un miglioramento notevolissimo e che invece nel primo anno di Benitez è stato frenato da un infortunio al ginocchio. Tutti e due ancora in difficoltà con il nuovo modulo tattico dello spagnolo. Discorso diverso per Gargano. L’uruguaiano è stato un pilastro del Napoli di Mazzarri, soprattutto nei primi due anni. Poi l’addio dopo l’arrivo di Inler e la mancata riconferma in nerazzurro proprio con l’allenatore toscano. Rapporti, quindi, che sicuramente non sono quelli idiallici della prima fase ed ecco perché Gargano è sicuramente uno di quelli che ci tiene di più a vincere domenica al Meazza e ad essere tra i protagonisti, lui che è stato rilanciato a Napoli da Benitez. Ancora in dubbio la presenza di Inler, uno di quelli più impiegati da Mazzarri: indimenticabili i suoi due gol in Champions League, quello segnato a Villareal che regalò il passaggio agli ottavi di finale e quello al Chelsea che però fu solo illusorio ai fini della qualificazione. Lo svizzero è stato uno di quelli più impiegati dall’ex allenatore azzurro e ha segnato più volte sfruttando la situazione del tiro da fuori area, bellissimo quello segnato nello scontro diretto al San Paolo contro la Juventus, quello dell’1-1. Anche Britos fu uno degli acquisti in vista della Champions League e l’uruguaiano era proprio tra quelli su cui Mazzarri faceva maggiore affidamento per innalzare il muro della difesa a tre. S’infortunò subito al trofeo Gamper a Barcellona, frattura al piede: uno stop lungo. Il primo anno giocò poco e sul centrosinistra fu impiegato quasi sempre Aronica. Più presenze l’anno successivo, l’ultimo dell’ex tecnico azzurro. Anche Mesto è stato fortemente voluto a Napoli dall’attuale tecnico dell’Inter che lo ebbe con sè nella Reggina. Un jolly difensivo buono per tutti gli usi che trovò spazio soprattutto in Europa League ma che poi è rimasto ed ha convinto anche Benitez. Il tecnico spagnolo infatti ne ha chiesto la riconferma dando il suo ok al prolungamento del contratto per un altro anno dopo il grave infortunio al ginocchio che l’ha tenuto fuori gioco per cinque mesi. E c’è Lorenzo Insigne che Mazzarri lanciò in A ed ha valorizzato nel suo primo anno vero, quello in cui fu impiegato quasi sempre da titolare prendendo di fatto il ruolo del partente Lavezzi. E il terzo portiere Colombo.
Il Mattino