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Inter, Handanovic: “Per il terzo posto ci siamo, ma qualcosa non va”

MILANO – Fisico e mente ci sono, di più, sono collegati. Ma non basta. L’Inter per riprendere il cammino di inizio stagione deve lavorare tanto, perché certe cose “non si possono aggiustare dal giorno alla notte”, sottolinea Samir Handanovic a Sky. Però, aggiunge il portiere “con il tempo speriamo di migliorare la condizione fisica e mentale”. L’importante è “scorrere nella stessa direzione del fiume, allenarti e con umiltà ritrovare le cose che hai perso”.

Attualmente l’Inter si può considerare inferiore rispetto alle altre contendenti per un posto in Champions?
“Non siamo inferiori a quelli che lottano per il terzo posto, però nelle ultime due partite non lo abbiamo dimostrato. Le chiacchiere servono a poco se tu non dimostri, questa è la verità. Però, il campionato è lungo, andiamo avanti, ma se è così, qualcosa non va, è inutile nasconderlo. Noi giocatori, per primi, ci rendiamo conto della situazione. A volte ci sono periodi in cui non va, tu vorresti cambiare con forza le cose, ma non va”.
Molti ex giocatori parlano benissimo di Mazzarri, eppure qui all’Inter tante critiche e tanti dubbi: perché questo secondo te?
“Quando non vinci e non giochi bene, le critiche ci sono per tutti. Poi è normale, quando sei in un posto da cinque anni è diverso, hai cose collaudate, conosci un po’ meglio i giocatori, sono tutte cose che vengono con il tempo. Per me abbiamo perso un po’ compattezza. Niente di quello che succede nel calcio è casuale, le cose si evidenziano quando prendi 3-4 gol. Dobbiamo ritrovare la compattezza e ripartire da cose semplici”.
Hai parlato con Kovacic in questi giorni?
“Sinceramente ci siamo visti ieri quando è tornato dalla Nazionale. Siamo insieme in camera quando giochiamo in casa, parliamo spesso. Lui è un giocatore forte, però gli serve ancora esperienza, ci si rende anche conto che deve cambiare un po’ cultura del lavoro, ha grandissimo talento, però ha anche margini di miglioramento”.
Palacio come sta?
“Ha avuto il tempo di allenarsi e recuperare, ma è proprio fondamentale per noi perché allunga le squadre avversarie”.
Si è parlato tanto del nuovo progetto, che richiede tempo e pazienza. Come si può conciliare il concetto di pazienza con la voglia di un giocatore come te di vincere presto?
“Tutti i giocatori hanno voglia di vincere. Poi, se hai 30 o 20 anni conta poco. Io mi sento maturo e sono anche carico. Penso di essere in un grande club, ma che c’è stato anche un cambio di generazione e ci vuole tempo per riportare l’Inter dove è stata”.
Gli attaccanti del Napoli ti fanno passare notti insonni in vista del match di domenica sera?
“No, notti insonni no, perché il calcio italiano lo conosci, conosci anche i giocatori, tutte le squadre hanno potenze in attacco e giocatori forti, l’importante è come saremo noi”.
Che idea ti sei fatto di quello che è successo in occasione di Serbia-Albania?
“Penso che nei Paesi Balcanici non è la prima volta che succedono queste cose. Secondo me la gente a volte non riesce neanche a controllare le emozioni, dove c’è anche tanta povertà è difficile farlo, perché alcuni non hanno niente da perdere, sono facile preda per gli altri. Penso che la cosa sbagliata sia a priori, cioè mettere nello stesso gruppo squadre a rischio. Lì, secondo me, bisogna prevenire”.
 

Inter

serie A
Protagonisti:
samir handanovic

Fonte: Repubblica

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