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AMARCORD: Inter-Napoli, alta tensione

Un match ad alta tensione quello che vedrà il Napoli di scena domenica al Giuseppe Meazza: gli azzurri devono confermare i pur timidi miglioramenti ultimamente mostrati mentre per l’Inter dell’ex Mazzarri un ulteriore passo falso significherebbe crisi senza mezzi termini.

Circa i precedenti tra Inter e Napoli, ciuccio corsaro a San Siro il 2 ottobre 2011 per un rotondo 0-3 seguito però da una coda di polemiche. I nerazzurri contestarono la direzione di Rocchi (sulla graticola proprio come adesso) perché alcune sue decisioni avrebbero fatto pendere la gara in favore dei partenopei. La prima protesta per un’ammonizione ad Obi ritenuta eccessiva dopo un contrasto con Lavezzi, poi una rete annullata a Pazzini per un millimetrico fuorigioco ed infine la spinta di Obi a Maggio cominciata sul limite dell’area, forse fuori, che provocò sia il rigore per gli azzurri che l’espulsione del centrocampista nigeriano. Dagli undici metri Hamsik si fece parare il tiro da Julio Cesar ma Campagnaro fu lestissimo sulla respinta a ribattere in rete per il vantaggio del Napoli al 42°. Al rientro negli spogliatoi Ranieri si fece espellere per proteste lasciando i padroni di casa senza guida tecnica. Il Napoli raddoppiò con Maggio al 56° grazie anche alla  complicità di un incerto Nagatomo e ad un quarto d’ora dalla fine il tris firmato da Hamsik su perfetto passaggio smarcante di Lavezzi. Per un altro successo del Napoli a San Siro bisogna tornare all’11 dicembre 1994: un 2-0 determinato da un autogol di Jonk ed una rete del brasiliano Cruz.

Un Cruz argentino, “el Jardinero”, segnò una doppietta prima della rete di Sosa che accorciò le distanze all’85°; 7 ottobre 2007, 2-1, il primo Inter-Napoli dell’era De Laurentiis.

Ancora 2-1 il 30 novembre 2008, Cordoba, Muntari, Lavezzi. Il 9 dicembre 2012, un altro 2-1 firmato da un Guarin che, spuntato dal nulla su un’azione di calcio d’angolo, fulminò indisturbato De Sanctis, raddoppio di Milito e gol della bandiera di Cavani con un tocco in mischia. Sconfitta immeritata, questa, per un Napoli che si fece vedere molto in attacco con un Insigne ispiratissimo ma confuso dal dilemma se dover giocare per la squadra o per Cavani. La scorsa stagione, 27 aprile, la gara si chiuse a reti inviolate.

Il 23 settembre 2009 l’Inter del Triplete affondò un Napoli a dir poco imbarazzante: tutte nel primo tempo le marcature e dopo cinque minuti Inter già avanti 2-0. Eto’o spedì in rete dall’area di porta dopo una mischia, tre minuti dopo Maicon tagliò la difesa del Napoli con un lancio per “il Principe” Milito che, partito in fuorigioco, a tu per tu con De Sanctis non fallì il 2-0. Al 31° terzo sigillo di Lucio che colpì di testa indisturbato su azione di calcio d’angolo. Indisturbato anche Lavezzi che quasi con rabbia scagliò in rete il gol della bandiera al 37°. Azzurri ancora sconfitti l’11 gennaio 2011 subendo ancora gol nei primissimi minuti; Thiago Motta portò l’Inter in vantaggio al 3° prima del pareggio di Pazienza al 23°. Meno di un quarto d’ora d’illusione e Cambiasso riportò avanti i padroni di casa prima del definitivo 3-1 di Thiago Motta al 55°.

Il Napoli capitanato da Maradona non sbancò mai San Siro; da segnalare l’1-1 del 10 novembre 1985, in rete proprio l’argentino e l’irlandese Brady, quindi il 2-1 del 21 maggio 1989 con cui l’Inter dei record vinse matematicamente il campionato alla quintultima giornata: Napoli in vantaggio con una bomba di Careca poi, nella ripresa, un tiro di Berti fu deviato e reso imparabile da Fusi prima della punizione di Matthaeus che fece esplodere San Siro. L’anno dopo stessa storia, anche se lo scudetto fu del Napoli: azione da manuale di Careca al 7° fatta fuori la difesa nerazzurra e diagonale imprendibile per Zenga. Secondo tempo e all’Inter bastarono meno di dieci minuti per confezionare la vittoria: al 49° cross di Matthaeus e autogol di Ferrara che colpì la palla forse spinto alle spalle, al 53° Klinsmann di testa batté Giuliani e al 58° Bianchi corresse in rete una respinta del compianto estremo difensore su un tiro di Klinsmann. Gara diretta da Agnolin, allenatori Trapattoni e Bigon, scontri tra tifosi dopo che un tizio si era arrampicato nel punto più alto dello stadio per appendere uno striscione che chiedeva ad Hitler di far piazza pulita dei napoletani. Decisamente più umano il comportamento dell’avvocato Prisco, vicepresidente nerazzurro, che quasi si rammaricò per la propria vittoria avendo questa provocato il soprasso dell’odiato Milan al Napoli fino ad allora capolista.

Antonio Gagliardi

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