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Da Henrique a Jorginho, Benitez parte dagli esclusi

Otto nazionali in giro per il mondo e un manipolo di giocatori a Castelvolturno che riprenderanno domani a lavorare con un duplice obiettivo: recuperare la migliore condizione e, magari, tornare a loro volta in nazionale. È il caso del brasiliano Henrique, ignorato da Dunga neo commissario tecnico della Seleçao, dopo che Scolari lo aveva chiamato per il Mondiale in casa. Fin qui ha giocato poco, anzi pochissimo. Eppure Benitez lo considera un jolly prezioso per la difesa, visto che può essere impiegato sia al centro sia a destra. Spesso è finito a contendere il posto a Maggio, un altro che dopo il Mondiale ha avuto un rendimento altalenante e non è stato preso in considerazione da Conte (come del resto Insigne). Tra Brasile e Italia c’è Jorginho, che ha doppio passaporto. Da dicembre diventerà «azzurrabile», ma prima dovrà superare i suoi guai muscolari e riprendersi un posto da titolare. Quello che sin qui non ha conquistato neppure De Guzman, che dopo un Mondiale da protagonista ora guarda l’Olanda in tv. In questi giorni tutti loro hanno masticato amaro e lavorato sodo. Dalla sfida con l’Inter torneranno protagonisti, aspettando la prossima sosta e le prossime convocazioni.

La Gazzetta dello Sport

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