Koulibaly idolo di Napoli: per Rafa è insostituibile
Kalidou Koulibaly è diventato talmente famoso a Napoli che ormai i tifosi lo vedono ovunque. Anche dove lui non c’è, come in un bar di provincia accompagnato da una donna misteriosa. Koulibaly, felicemente fidanzato con la bella Charline, ha dovuto smentire. Cose che capitano solamente alle celebrità, ma del resto questo giovane francese proveniente dal Genk ha conquistato in fretta grande popolarità.
Certezze e incognite Per i tifosi azzurri è già un idolo, per Benitez un insostituibile. Nelle dieci gare ufficiali disputate sin qui è sempre partito titolare e non è mai stato sostituito. In pratica, è l’unico giocatore del Napoli che non conosce il significato della parola turnover (ovviamente insieme al portiere Rafael) e che sembra non avvertire la stanchezza (944’ in campo, recuperi compresi). Anzi, domenica sera contro il Torino è stato tra i migliori contribuendo a dare solidità a un reparto troppo spesso ballerino nel quale non era facile inserirsi. Invece, Koulibaly ci ha messo tre mesi per diventare grande, dimostrando di saper abbinare alla forza fisica anche una discreta tecnica con entrambi i piedi (non a caso viene schierato sempre sul centrosinistra pur non essendo un mancino naturale). Inoltre sa farsi valere anche in area avversaria: suo, infatti, l’unico gol segnato da un difensore del Napoli in questa stagione (stacco perentorio per il momentaneo 1-0 sul Palermo).
Bicchieri Koulibaly, che tempo fa per giocare con la Francia Under 20, ha rinunciato alla convocazione del Senegal (ha il doppio passaporto), aspetta che Deschamps si accorga di lui. Intanto, è pronto a sostenere l’esame San Siro. Quello di italiano lo ha superato brillantemente, la lingua per lui non rappresenta più un problema. Ha iniziato a studiarla a febbraio, quando per la prima volta ha messo piede a Castelvolturno (bravo Bigon a bloccarlo già nel mercato invernale). Quel giorno Benitez pranzò con Koulibaly, improvvisamente prese dei bicchieri e cominciò a spiegargli i movimenti che chiede ai difensori centrali. Il francese li ha mandati a memoria per mesi. Così è diventato inamovibile.
La Gazzetta dello Sport