Avrà il suo daffare il Napoli per incatenare il Torino, prossimo avversario al San Paolo: mai domo per definizione, ci vollero due rigori lo scorso anno per averne ragione, entrambi realizzati da Higuaìn. Netto il primo accordato per un fallo subito da Mertens, contestato il secondo avendo gli ospiti ritenuto involontario il tocco con un braccio di un loro difensore.
Insigne e Callejon avrebbero potuto rimpinguare il bottino ed il Torino finì la gara in dieci per l’espulsione di Basha: il centrocampista albanese commise un fallo da ultimo uomo su Pandev imbeccato direttamente da Reina (quanto mancano quei lunghi lanci con le mani…).
Bottino pieno, ultima vittoria dei granata, il 17 maggio 2009 nonostante il vantaggio azzurro di Pià al 42°; il Toro pareggiò con Bianchi al 51° e passò in vantaggio con Rosina al 72°. Questa fu la penultima gara di un ciclo di diciotto partite nel corso del quale il Napoli vinse una volta sola, contro l’Inter. Vittoria inutile per il Torino dato che a fine stagione i granata, terzultimi, retrocessero in B.
Il 4 novembre 2012 terminò 1-1 con gli ospiti che impattarono in pieno recupero. Cavani siglò al 7° la rete del vantaggio vanificata da uno sciagurato retropassaggio di Aronica sul quale si avventò Sansone che prima ringraziò e poi fulminò De Sanctis.
Il Torino aveva rischiato di vincere anche il 23 dicembre del 2007 andando in vantaggio con un rigore calciato da Rosina al 36° prima del pari di Hamsik all’80°. Toro vittorioso nel febbraio del ’92 grazie ad un tiro dal limite dell’area dell’ex Fusi ad undici minuti dalla fine. All’epoca ancora non esisteva l’usanza di non esultare dopo un gol ad un’ex squadra ed il centrocampista festeggiò sia pure in maniera composta. A fine gara però non nascose il suo rammarico per aver dato un dispiacere ad una piazza dalla quale ancora si sentiva amato. Di tutt’altro tenore il Napoli-Torino disputatosi il 21 maggio 1989 gara nella quale gli azzurro fecero passerella con la Coppa UEFA appena conquistata; gara senza storia, finita 4-1 con le reti di Carnevale, Romano, la doppietta di Careca (uno su rigore) ed il gol della bandiera di Cravero, anche questo siglato dal dischetto. Questa fu solo la vittoria più rotonda con cui il Napoli si impose sui granata in epoca maradoniana. La prima si giocò il 10 febbraio 1985, terminò 2-1, gli ospiti passarono in vantaggio con il brasiliano Junior, prima di essere raggiunti da un rigore di Maradona e superati grazie al diagonale di Caffarelli.
Per tre anni consecutivi sempre lo stesso punteggio: 3-1. Poi per entrambe le compagini, tempi meno felici e sfide in serie cadetta: 0-0 nel dicembre del 1998 e 2-2 il 25 ottobre del 2003 con le reti di Dionigi, la doppietta di Ferrante per il Toro ed il 2-2 di Max Vieri per gli azzurri.
I Gemelli del gol, Graziani e Pulici, che tanto avevano fatto sognare i tifosi granata alla fine degli Anni ’70, lasciarono il segno anche al San Paolo; 19 marzo 1978, Napoli-Torino 1-3, reti di Patrizio Sala, pari di Savoldi, poi Torino che dilaga con Pulici e Graziani. Ancora un 3-1 il 14 dicembre del 1980, il Toro passò grazie alla doppietta di Pulici ed alla rete di Volpati, per il Napoli il compianto Musella.
Tra i due club c’è stato anche un cospicuo passaggio di giocatori: Castellini, Corradini, Crippa, Francini, Policano dal Torino al Napoli, in senso inverso Di Fusco, Fusi e Silenzi. Il Napoli trattò anche Cravero ma la trattativa sfumò a causa del malcontento del popolo torinista che aveva minacciato una rivolta se fosse partito colui che all’epoca era il capitano della squadra. Tra i dirigenti Moggi da Torino a Napoli e Pavarese da Napoli a Torino.
Antonio Gagliardi