ROMA – Che possa essere la gara scudetto, alla sesta partita del campionato, è escluso. Per Rudi Garcia, alla vigilia del big match dello Juventus Stadium (domenica ore 18), la gara contro i bianconeri può essere piuttosto un veicolo per riportare lustro alla Serie A – anche visti i buoni risultati collezionati in Europa dalle italiane – e per evitare che si possa parlare di sfida a due, già dal mese di ottobre. Le condizioni psicologiche, maturate dopo il pareggio conquistato a Manchester, forniscono ai giallorossi la tranquillità per affrontare la gara senza aver paura di giocarsela. E non spaventa neanche la tradizione sfavorevole dello Stadium – nessuna vittoria e un solo gol fatto in quattro sfide tra campionato e Coppa Italia: “Spererei di poter affrontare ogni settimana avversari così. Abbiamo giocato contro i campioni di Russia, quelli di Inghilterra, ora quelli d’Italia e poi ci saranno i vincitori della Bundesliga. Sul campo faremo di tutto per giocare con fiducia e ambizione”.
Un pareggio conquistato in Inghilterra, con una gara che ha mostrato la competitività della sua rosa. Per la Roma di Rudi Garcia, così come per la Juventus – sconfitta a Madrid dopo un match equilibrato contro i campioni di Spagna – la super-sfida dello Juventus Stadium può significare molto, non tanto in chiave Scudetto – presto per parlarne alla sesta giornata – quanto per dimostrare il valore della Serie A agli occhi dell’Europa: “Spero di vedere un bel calcio, ci vedranno in tutto il mondo. Le squadre italiane hanno risposto durante questa settimana con risultati utili a livello internazionale: questo campionato è un po’ sottovalutato in questo momento e questa partita può servire a fare pubblicità al calcio italiano”.
Certo è che, un’eventuale vittoria, potrebbe servire a fare pubblicità alla squadra giallorossa e candidarla a seria pretendente al titolo. La squadra sa il significato di un possibile risultato positivo, specialmente dal punto di vista psicologico: “E’ un’occasione per dimostrare cosa siamo diventati. Anche se vincessimo noi, i giochi non sarebbero chiusi. Ma sul piano mentale potrebbe essere interessante, un vantaggio. Quello che voglio è finire la serie di sette partite nel migliore dei modi, con un risultato positivo. Giocheremo come abbiamo fatto martedì, con ambizione e per riuscire a mettere in difficoltà la Juventus. Il loro modulo è uguale a quello dello scorso hanno – ha continuato Garica – Ma, come ogni squadra, hanno alcune debolezze che bisognerà sfruttare: si possono aprire spazi in più rispetto allo scorso anno”. Se firmerebbe per un pareggio? “Dipenderà dalla partita, se una squadra merita di vincere e poi pareggia è sempre deludente, se invece il punto è sofferto potrà sembrare un elemento maggiormente positivo. Siamo pronti e vogliamo giocare al massimo”.Il passato, già. Di certo pensare allo stadio di proprietà dei bianconeri non porta pensieri particolarmente gioiosi nei ricordi dell’allenatore francese. Ma non ha intenzione di fare paragoni con la sfida del 5 gennaio scorso quando i gialloross, persero l’occasione di poter accorciare le distanze lasciando per strada le ambizioni di Scudetto: “Non penso al passato. Ho una nuova rosa, in un nuovo campionato. Non serve tornare indietro perché non possiamo cambiare nulla: la verità di ieri non è la verità di oggi. Siamo concentrati sul presente e il presente è domani. Tutti vogliono giocare questa gara, anche gli indisponibili. In una sfida di così alto livello i giocatori vorrebbero essere in campo, non in infermeria”.
Ai box resteranno De Sanctis – nemmeno convocato, che lascerà spazio per la seconda volta consecutiva a Skorupski – e Castan: “E’ da due giorni a casa, ha avuto un virus gastro-intestinale. Serve tempo perché torni in campo, non solo per i fastidi alla coscia, ma anche per i disturbi all’orecchio. Abbiamo quindici giorni, non solo per lui: non faccio la lista perché altrimenti staremmo qui fino a domani. L’importante è che tutti torneranno per la partita contro il Chievo”. Gli altri, invece – Nainggolan incluso – sono “al massimo. Abbiamo avuto cinque giorni per recuperare e le energie saranno al massimo per ogni calciatore. La Juventus ha uomini bravi sul piano fisico e noi siamo pronti a questo. Come ha fatto l’Atletico Madrid dovremo attuare un pressing aggressivo, essendo in grado di recuperare la palla e attenti sul piano difensivo. Cosa che non succede se giochi con le scarpe da danza”.
Fioretto o sciabola, l’importante per Rudi Garcia è dare continuità a quanto di buono visto in queste prime apparizioni: “L’arma i più è l’atteggiamento di squadra che porta a giocarci ogni partita al 100%. Siamo in grado di superare momenti difficili, lo abbiamo visto dopo il terzo minuto in casa del Manchester. Non è semplice mantenere questo approccio, la stagione è ancora molto lunga ma è quello che mi aspetto dai miei per puntare in alto alle nostre ambizioni”. Per farlo bisognerà evitare di temere la squadra di Allegri, come fatto in passato nei confronti della Juventus di Conte. Gli sforzi per ridurre il gap sono stati molti, specialmente sul mercato, anche se Garcia è convinto ancora di essere un gradino sotto agli avversari: “Siamo pari sui punti. La risposta la avremo solo alla fine del campionato, nonostante loro siano ancora i favoriti. Non hanno ceduto nessuno, prendendo tre giocatori di qualità. Vengono da tre Scudetti consecutivi ma questo non vuol dire che domenica non potremo dire la nostra – ha poi concluso – Sono una squadra completa, per quanto non imbattibile. Nessuno può vincere tutte le partite di una stagione: sono concentrato sulla mia squadra perché mi fido delle nostre forze. E’ bello potersela giocare”. Rispetto a nove mesi fa, è già un risultato.
serie A
- Protagonisti:
- Rudi Garcia