Nel segno del 7: da Cavani a Calle-gol, l’hombre del partido che ha rimesso in moto la classifica del Napoli, trascinando fuori dal tunnel con la vittoria scacciacrisi sul campo del Sassuolo. Segna sempre lui: proprio come capitava col suo illustre predecessore, da cui il giocatore spagnolo ha ereditato oltre al numero pure il vizio del gol: 20 nella passata stagione, cifra tonda, e già altri 3 in questa appena cominciata, che per il momento fanno di lui il capocannoniere degli azzurri. Come l’infallibile Matador, anche se Callejon ha caratteristiche tecniche molto diverse e si è scoperto cecchino specialmente dopo il suo arrivo in Italia: dove lo ha voluto e poi rigenerato il connazionale Benitez, puntando forte sulle sue doti, rimaste parzialmente inespresse nella Liga. Callejon è diventato Callegol con la maglia del Napoli, dove si sta imponendo come top player e ha triplicato in un anno la sua di mercato valutazione: da 10 a 30 milioni. Tanto era disposto a pagarlo in estate lo scatenato Atletico di Simeone: campione di Spagna in carica e vice campione d’Europa. E l’idea di ritornare a casa, a Madrid, prendendosi contemporaneamente anche una bella rivincita con il Real (che in lui non aveva invece creduto), ha fatalmente tentato e turbato l’attaccante spagnolo, finendo per rubargli la concentrazione. Ma Benitez ha messo il veto e la trattativa non è andata in porto: pure per la ferrea opposizione di Aurelio De Laurentiis. Il club madrileno ha insistito però fino all’ultimo e s’è arreso solamente alla scadenza del primo settembre, ripiegando — momentaneamente — su Alessio Cerci. La corte è serrata e riprenderà a gennaio: c’è da scommetterci. In tribuna a Reggio Emilia c’era infatti il direttore tecnico dei colchoneros. Ma Callejon s’è rimesso nel frattempo a fare gol per il Napoli, non per l’Atletico Madrid. L’umano mal di pancia estivo non c’è più, spazzato via dal feeling con la maglia azzurra e soprattutto con Benitez, a cui Calle- gol non poteva proprio dire di no. «Tu resti qui, ho bisogno di te», gli aveva ribadito Rafa all’inizio del ritiro in Trentino, a Dimaro. Erano giorni non facili, per l’attaccante: amareggiato per la mancata chiamata della sua nazionale per il mondiale brasiliano, che pure avrebbe meritato. La serie A non è più il campionato più seguito del mondo e a Josè era balenato il dubbio che avrebbe avuto maggiore visibilità tornando sotto i riflettori della Liga. Poi il ko in Champions l’aveva buttato giù. Acqua passata. Callejon è un professionista esemplare e ci ha messo poco a lasciarsi tutto alle spalle, rilanciandosi a capofitto nel presente. Gol con il Genoa, al debutto; gol contro il Palermo al San Paolo e ancora gol col Sassuolo: guarda caso, nelle uniche tre partite di campionato in cui il Napoli ha fatto punti. Guai se lo spagnolo fosse partito, ora la classifica azzurra sarebbe forse addirittura peggiore. Calle-gol ha segnato finora più di Mertens e Higuain: entrambi autori di due reti a testa, tutti nelle Coppe. Callejon sta dimostrando invece di essere più a suo agio nelle sfide di campionato, per ora. È possibile dunque che riposi nella trasferta di dopodomani a Bratislava, sul campo dello Slovan. Il numero 7 tirerà un po’ il fiato, ma solo per il turn over. Intanto Calle-gol ha puntellato la panchina di Benitez, incoraggiato ieri (come tutta la squadra) dalla telefonata di De Laurentiis, dagli Stati Uniti. Nel Napoli sta ritornando di gran moda lo spagnolo.
La Repubblica