Ops: e adesso? Altro giro, altro turn-over: perché quando il gioco si fa duro, servono muscoli freschi e puri per rimettersi a giocare, per cercare di arrivare prima sul pallone, per lasciarsi alle spalle le malinconie d’un autunno ch’è arrivato, eccome. Ops: la terza partita in otto giorni, poi si riparte (verso Bratislava per l’Europa League) e domenica c’è il Torino al San Paolo: il Sassuolo ha la precedenza, ma le valutazioni partono dalla panchina e s’immergono in quell’orizzonte in cui la fatica è garantita da altre gare in una settimana.
Si cambia, ovviamente: come prima, (forse) più di prima, ritoccando qua e là, infilando uomini rigenerati ed altri da tutelare per non farli rischiare. A Udine, rispetto al Chievo, cinque nuovi; con il Palermo, rispetto al «Friuli», sette nuovi; e oggi?
RIECCOLI. Quelli che corrono sono gli esterni bassi e mercoledì sera le fasce sono state di Henrique e di Ghoulam, entrambi reduci da periodi di riposo e comunque (in teoria) destinati ad adagiarsi altrove: il brasiliano – probabilmente – al centro dell’area, per far rifiatare Koulibaly, e l’algerino in panchina, per lasciare che Zuniga si reimpossessi delle proprie caratteristiche. A destra ci può andare Maggio o anche Mesto, che non ha avuto ancora la possibilità di verificare la propria consistenza.
UNA VITA DA… Mediano, of course: che significa spaccarsi in due, andare su e giù, fare le due fasi, conrtuire e interdire. Che vuol dire, anche, Walter Gargano: da un bel po’ una colonna portante, che però s’è trascinato duecentosettanta minuti senza fiatare e adesso può riposare, magari lasciando che al fianco di Inler ci provi David Lopez, lavoratore oscuro, uno che sa dove andare a sistemarsi, come opporsi e come appoggiare sul compagno destinato alla regia. Il tandem della metà campo pare (quasi) annunciato, nonostante ricompaia nella lista dei convocati Jorginho, che ha saltato le ultime tre per affaticamento e che va avvicinato alla partita gradualmente.
Però l’incertezza, in casi del genere, regna inevitabile e se Jorginho dovesse star bene, ma proprio bene, ed offrire garanzie, allora le sue quotazioni salirebbero vertiginosamente ed in mezzo al campo si (ri)vedrebbe la coppia che va considerata titolare a tutti gli effetti e sino a prova contraria.
A VOI. Al resto pensino loro, i fab four o i quattro tenori o quegli amici al banco, per passare all’incasso. Ai gol pensi Gonzalo Higuain, che non è ancora riuscito a sbloccarsi in campionato, che ha segnato solo in Europa ma che ama farlo ovunque, pure in allenamento. Poi, si vedrà chi si accomoderà alle spalle del Pipita: così, andando a rileggere tra le formazioni, dando un’occhiata alle scelte del recentissimo passato, spulciando nel minutaggio, dovrebbe toccare di nuovo ad Hamsik ed anche a Callejon, mentre a sinistra, tanto per gradire, si va verso il ballottaggio, con Insigne leggermente favorito sull’ultimo Mertens, che certo non è ancora quello della passata stagione, lui come gli altri.
Fonte: Corriere dello Sport