Inter, Mazzarri e quei i buoni motivi per credere nella Champions
MILANO – E’ ora di uscire allo scoperto, dunque? A Walterone spunta in viso un sorrisino imbarazzato e la guance arrossiscono un po’ (ma è un rossore di piacere), quando si arriva al punto centrale della questione. Insomma: è l’Inter la terza forza del campionato, o no? “Non faccio proclami, mai. Dico solo che noi continuiamo a lavorare. Dico solo che la squadra mi pare in crescita, e con margini di miglioramento. Dico solo che mi girano un po’ le scatole per quei quattro punti persi tra Torino e Palermo, a ripensarci. E se possiamo essere la terza forza del campionato ditelo voi, io per ora sto zitto”.
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Mazzarri sa di poter essere la terzietà di questa serie A, dietro Juve e Roma. Ci ha sempre pensato, fin dall’inizio del ritiro precampionato. Sta lavorando per quello, anche se non lo dirà mai. Ora terzo lo è davvero, o almeno lo è in coabitazione con Verona e Samp, e in teoria non lo è ancora almeno fino alla fine di Lazio-Udinese, posticipo della quarta di campionato. Ma la sostanza non cambia. Per qualità degli interpreti e per equilibrio tattico, l’Inter vista fin qui può davvero aspirare al ruolo di terza incomoda, dietro Juve e Roma. Per svariate ragioni: perché la titolare del ruolo, ossia il Napoli, ha iniziato a naufragare fin dalle prime battute del campionato; perché la difesa dell’Inter è già la seconda migliore della serie A, e in assoluto i nerazzurri hanno incassato solo un gol in sette partite ufficiali; perché in attacco i tre caballeros Palacio-Icardi-Osvaldo sembrano davvero ben assortiti, tutti e tre sanno segnare anche se con caratteristiche e attitudini diverse, tutti e tre danno il loro contributo partecipando alla manovra anche se Icardi almeno in quello deve migliorare; perché Kovacic, dopo un anno e mezzo in Italia, ha cominciato a uscire dal guscio e ora mostra per intero le sue qualità.
E’ un’Inter che si sta svelando gara dopo gara. Rigenerata in terza linea, dove sull’asse Vidic-Medel si raggruma una fase difensiva davvero eccellente, e si sa che nasce tutto da lì, dalla tenuta della difesa, da cui scaturisce il resto. Non si vedono più apprensioni, sbandamenti, slabbrature o voragini, come accadeva negli ultimi tre anni. Tutto è più solido, più equilibrato, più sicuro. E con più sicurezza dietro, si gioca anche più leggeri davanti. La crescita di Kovacic è evidente, anche Guarin comincia a fare il suo anche se amnesie e blackout improvvisi faranno sempre parte del suo bagaglio tecnico. Infine il rientro di Palacio, si è visto contro l’Atalanta, garantisce maggiore fluidità agli attacchi, una diversa imprevedibilità. Dopo quattro giornate, l’Inter ha il miglior attacco del campionato (10 gol), la miglior differenza reti (+9) e la seconda miglior difesa in assoluto, perché solo la Juve non ha incassato gol finora. E’ un ottimo punto di partenza per poter cominciare a vagheggiare il terzo posto, o se non altro il ruolo di potenziale terza forza. Per questo a Walterone luccicano gli occhi, ma di più – per ora – non può e non vuole dire. Inter
- Protagonisti:
- walter mazzarri