Un colpo di scena dietro l’angolo? No, al momento no. Nessuna scure staper calare su Rafa Benitez. De Laurentiis ha deciso di non scaricarlo. Almeno per il momento. Ma la fiducia, si sa, non è mai a tempo indeterminato. Sassuolo-Napoli di domenica all’ora di pranzo appare già come un’ordalia, un giudizio degli dei, una prova quasi senza appello: o il Napoli torna a vincere in campionato, dunque prende un po’ di respiro, oppure i bond del tecnico saranno carta straccia. E De Laurentiis, ieri a Roma e che oggi partirà per gli Stati Uniti, da lì comincerà a pensare davvero a un futuro senza lo spagnolo in panchina. Il presidente azzurro ieri allo stadio nonc’era: al suo posto, come sempre, il figlio Edoardo. Il club fa intendere nelle ore della notte post-Palermo che Rafa Benitez non rischia la panchina né subito, né nelle prossime ore. Ma nel calcio, tutto è possibile. E lo è ancora di più in questi terribili giorni. La povera classifica, e le modalità con cui il Napoli ha affrontato Chievo, Udinese e Palermo, hanno smosso De Laurentiis da quelle che erano le sue certezze assolute. Il patron non è travolto dalla tempesta del dubbio, ma solo da presentimenti e cattive sensazioni nei confronti di un allenatore a cui è legatissimo. Benitez resta l’allenatore del Napoli. Ed è difficile che De Laurentiis cambi idea durante il soggiorno americano. Nessuna valutazione estrema in questi giorni, dunque, Rafa può andare avanti. Certo, senza la tranquillità che sogna. Al massimo, per le valutazioni estreme tutto è rinviato a dopo la gara con il Torino, il 5 ottobre. Tirerà le somme solo allora De Laurentiis e solo in quel momento comincerà a considerare l’ipotesi di un clamoroso licenziamento. Prenderà questa decisione se riterrà che il Napoli degli spagnoli abbia bisogno di una poderosa scossa per affrontare il resto della stagione. E se Benitez possa garantirla. È chiaro, che tra un appuntamento cinematografico e un altro, lì negli Usa, De Laurentiis dovrà meditare, arrovellandosi, nel timore che il tecnico non sia più in grado di far cambiare marcia al Napoli. Ha parlato nei giorni passati con la squadra per capire lo stato d’animo del gruppo, le sue potenziali capacità di reazione, il comune sentire (se c’è) con Benitez e il suo staff. E De Laurentiis è convinto che questo Napoli possa rialzarsi con Benitez. Ma ha un grosso timore: che altri risultati negativi possano privare di fiducia l’ambiente e deprimerlo. Sentimenti che non consentirebbero di andare avanti. Non sono molte le alternative possibili, anche se la più immediata e la più suggestiva potrebbe essere Luciano Spalletti. Forse più dello stesso Roberto Mancini.
Il Mattino