MILANO – Per una curiosa nemesi calcistica il bomber che ha passato la carriera a battere record di prolificità a suon di gol ora deve preoccuparsi della sua difesa. Dopo aver regalato centinaia di dispiaceri ai marcatori avversari, adesso è Pippo Inzaghi a soffrire per gli errori della sua squadra davanti alla propria porta. Il bilancio è impietoso: 8 reti subite in quattro giornate, una media altissima di due a partita, confermata dal 2-2 di Empoli. L’attacco è il migliore della Serie A e continua a regalare buone notizie – subito a segno Torres, scatenato Honda, ispirato Menez – ma la mancanza di equilibrio complessivo rischia di vanificare il primato offensivo.
MAI COSI’ MALE DA 31 ANNI – Era da 31 anni che il Milan non incassava così tanti gol nelle prime quattro giornate di campionato (l’anno scorso solo una in meno): 10 reti nella stagione 1983-84 con Ilario Castagner in panchina. Sconfitta 4-0 ad Avellino al debutto, vittoria 4-2 a San Siro con il Verona, ko 3-1 all’Olimpico con la Roma e successo 2-1 casalingo con il Catania. Fin dalle amichevoli estive questo era stato il tallone d’Achille dei rossoneri. Ma il Trofeo Tim e la partenza sprint con la Lazio aveva fatto intravedere un’inversione di tendenza. Al Tardini però le certezze hanno ricominciato a scricchiolare.
VALZER DI CENTRALI – Inzaghi finora ha schierato quattro coppie centrali diverse, complici infortuni, squalifiche e viaggi con le Nazionali: 3 presenze da titolare Zapata, 2 Bonera e Alex e una Rami. Ma è ovvio che il problema non riguarda solo loro, ma chiama in causa l’assetto complessivo della squadra, le distanze tra i vari reparti e anche una certa imprecisione dei passaggi a centrocampo che espone subito al nuovo attacco degli avversari. Senza dimenticare la frequenza di reti subite da calci da fermo, una costante del Milan degli ultimi anni che finora non è stata corretta neanche dall’arrivo dell’esperto Gianni Vio.
VAN GINKEL SFORTUNATISSIMO – Il pareggio di Empoli ha lasciato in eredità anche l’infortunio di Van Ginkel che veniva da un lungo periodo di inattività per una grave lesione al ginocchio con il Chelsea esattamente dodici mesi fa. Il ritorno del giovane olandese è durato appena 31 minuti al Castellani. Colpa di un “trauma distorsivo con interessamento legamentoso alla caviglia destra”, come recita il bollettino diffuso oggi dal Milan. Solo nelle prossime ore saranno più chiari i tempi di recupero. Lo sfortunato centrocampista arrivato in prestito dal Chelsea spera di tornare in campo prima possibile perché questa stagione doveva servirgli proprio a ritrovare continuità di gioco. E’ lo stesso auspicio di Inzaghi che contava su Van Ginkel per aumentare il tasso di qualità del centrocampo, fino a ieri sera impostato sui tre mediani.
ESSIEN SCALPITA – Fermo per un problema al piede, ha parlato al sito della Fifa il ghanese Michael Essien. “Spero di contribuire in qualsiasi modo ai successi del Milan e di chiudere il campionato fra le prime due-tre. Le speranze di fare bene sono tante e il mio compito, così come quello di qualsiasi altro giocatore del Milan, e’ lottare per la squadra quando chiamati in causa, in modo da poter vincere come gruppo. Il fatto di non giocare le coppe ci aiutera’ anche se avremmo preferito essere in Europa. Dobbiamo guardare avanti senza dimenticare pero’ che c’è da lavorare duramente per poter fare bene in campionato. Non essere in Europa non significa automaticamente che faremo bene in serie A, significa che avremo meno partite e più tempo per recuperare rispetto a chi gioca le coppe ma c’è da lavorare tanto e cogliere le opportunita’ che si presenteranno nel corso della stagione”. Positivo l’impatto con Inzaghi. “E’ prima di tutto una bella persona e poi sta facendo un buon lavoro anche come allenatore. E’ abbastanza giovane ma non ho dubbi che fara’ bene se continua cosi’. Non e’ facile allenare, soprattutto un grande club come il Milan, per cui ho tanto rispetto nei suoi confronti per aver accettato la sfida e per dare tutto quello che ha”.
Adriano Galliani e Nino Benvenuti, campione olimpico 1960, pluricampione del mondo di pugilato tra il 1965 e il 1970 hanno visitato il museo Mondo Milan. Vista la sua passione rossonera e il grande legame con il conterraneo e amico Nereo Rocco, il campione di pugilato ha voluto donare a Mondo Milan i guantoni con cui ha vinto il titolo mondiale del 1967.
milan ac
- Protagonisti:
- marco van ginkel
Fonte: Repubblica