Vidal batte e trasforma il rigore dell’1-0 per la Juventus contro il Cesena (Foto Getty)
Continua il testa a testa tra Juventus e Roma anche dopo la quarta giornata di Serie A, secondo turno infrasettimanale della stagione. La squadra di Allegri si sbarazza facilmente del Cesena, quella di Garcia passa a Parma con una punizione pazzesca di Pianic nel finale. S’inceppa ancora il Napoli, l’Inter va forte e il Verona è sempre vivo. Il Toro, invece, centra a Caglairi il primo successo stagionale.
Juve, minimo sforzo… – Campioni d’Italia contro neopromossi, nuovo capitolo della “clasico” Davide contro Golia. Ma come spesso accade, al contrario del racconto biblico, chi la spunta alla fine è il gigante. Nel caso della Juventus anche con il minimo sforzo: 3-0 al Cesena. Allegri fa rifiatare Pogba e Tevez, sostituiti da Pereyra e Giovinco, con Vidal dal primo minuto così come Evra a sinistra. Nel Cesena Bisoli sceglie un modulo più difensivo, con Defrel a sostegno unica punta Marilungo. E così, senza strafare e grazie alla doppietta di Vidal (un gol per tempo, il primo su rigore) e l’acuto di Liechtsteiner, la Juventus si tiene stretta la testa della classifica. Da segnalare la grande prova di Giovinco e l’ingresso di Morata nella ripresa. Per il Cesena resta un lontano ricordo la vittoria a Torino nella stagione 1987/1988. Arrivò a tavolino, quando un petardo lanciato dalla tribuna scoppiò accanto al tunnel degli spogliatoi al termine del primo tempo. Stavolta di scoppiettante c’è stato ben poco per i romagnoli.
La Roma dalle mille risorse – Sembrava destinata a frenare e invece la Roma di Garcia ha dimostrato di essere una squadra dalle mille risorse. Contro un ottimo Parma, giocando solo a tratti il calcio brillante e concreto degli ultimi tempi, i giallorossi sbloccano nel primo tempo con Ljaijc e nella ripresa si fanno raggiungere da De Ceglie. Poi, quando il cronometro indica il minuto 88, Pjanic s’inventa una super-punizione che conferma la forza della Roma e impedisce alla Juventus di scattare sola in testa.
Napoli, quella difesa… – Se non vi piacciono i luoghi comuni, vi consigliamo di passare al commento successivo. Partita scoppiettante, festival del gol: Palermo-Napoli è stata proprio così, soprattutto nel primo tempo. Gli azzurri partono a mille e segnano con Koulibaly e Zapata, entrambi alla prima firma stagionale; poi il ritorno prepotente del Palermo con Belotti e Vazquez. La stagione difficile del Napoli sembra trovare una svolta felice quando Callejon nel recupero del primo tempo azzecca il diagonale vincente per il 3-2. Ma il grande problema di Benitez, la cui panchina ora comincia a traballare sul serio, resta la difesa. La doppietta di Belotti ne è la conferma. Finisce 3-3. Delude ancora Hamsik: che fine ha fatto Marechiaro?
L’Inter c’è – Da stasera l’Atalanta è un po’ meno bestia nera dell’Inter. Se negli ultimi tre anni i bergamaschi sono riusciti a portare a casa sempre punti importanti (due vittorie e un pareggio), stavolta si sono dovuti arrendere alla grande giocata di Osvaldo (in campo al posto dell’infortunato Icardi) che vale il vantaggio e, nel complesso, ad un’Inter che migliora partita dopo partita. Atalanta con troppa poca intensità per pensare di poter incassare un risultato positivo. Qualcosa di più si è visto nella ripresa, ma sono stati sempre in nerazzurri di casa a creare occasioni, fino al raddoppiio di Hernanes su punizione. Per la squadra di Mazzarri un 2-0 pesante, che dà continuità e ribadisce una confotante e confortevole posizione di classifica.
Rimonta Verona – Il sorprendente Verona non si arrende al Genoa, nonostante la doppietta del redivivo Matri. Partita bloccate per trenta minuti, fino a quando i padroni di casa cominciano a spingere e gli ospiti sbloccano. Perin tra il 35′ e il 36′ è strepitoso sulla deviazione involontaria del compagno di squadra Antonini (anticipo su Saviola) e subito dopo opponendosi a Ionita. E’ proprio lui, dopo il raddoppio di Matri, a cambiare le sorti del match nella ripresa. In Serie A non c’era mai stato il gol di un moldavo: ne sono arrivati due nelle ultime giornate proprio con Ionita. Al Bentegodi è 2-2.
Ecco il Toro – Non scoppiettante come il confronto del San Paolo o quello di Verona, ma chi ha seguito Cagliari-Torino si è divertito. Più i tifosi granata, a dire il vero, che ottengono il primo successo esterno, che è anche il primo neritato acuto stagionale. Il tutto grazie alle reti di Glik e Quagliarella. Successo in rimonta contro i rossoblù sardi, che sbloccano con Cossu e poi subisce un blackout difensivo. Tanta buona volontà non basta ad acciuffare il pareggio.
Pari e sfiga – Dominio territoriale della Fiorentina, che però nel primo tempo non trova mai il guizzo giusto sotto la porta avversaria. Manca un vero bomber e anche un pizzico di fortuna copntro il Sassuolo. Il palo colpito da Cuadrado nel primo tempo e quello di Boja Valero possono essere letti anche così. Una partita stregata al cospetto di un Sassuolo mai pericoloso. Di Francesco sceglie Vrsaljko a destra, Longhi a sinistra e il trio Floro Flores, Floccari e Sansone davanti; solo panchina per Zaza. Per i viola, invece, dentro Kurtic a centrocampo, con Pizarro in panchina, e Joaquin in attacco; lo spagnolo vince dunque il ballottaggio con Bernardeschi. Tutte mosse che non servono a scardinare lo 0-0.
Tosta questa Samp – Partita non entusiasmante, sbloccata dalla Sampdoria da azioni su calci da fermo. Okaka sempe attivo su tutto il fronte d’attacco blucerchiato (la Nazionale è un sogno possibile). Il Chievo, rinunciatario nel primo tempo, trova il gol con Paloschi a fine partita, ma fino a quel momento non aveva creato grossi pericoli a Viviano. Di Gastaldello e Romagnoli le reti dei liguri. La Samp vince 2-1 e si conferma squadra tosta: dall’alto del terzo posto è già pronta per il derby di domenica.
Fonte: SkySport