Dopo il nero Chievo aveva chiesto una reazione e i suoi gliel’hanno confezionata doppia: vittoria doveva essere e vittoria è stata. E per di più in rimonta, dopo il colpo a freddo (glaciale) di Husbauer incassato al minuto 14. Già, proprio il numero che esibisce sulle spalle Dries Mertens, l’uomo del bis e del tris. L’uomo della svolta insieme con Gonzalo Higuain: che premiatissima ditta. E Rafa, finalmente, può sorridere: lo stato d’animo migliore per preparare la trasferta di domenica a Udine. E, soprattutto, per trovare l’immediato riscatto in campionato.
RISPOSTE DI CLASSE. E allora, adios Bilbao? Le indicazioni della prima in Europa League con lo Sparta Praga sono state confortanti: sembra proprio che dopo l’outing di Albiol – «Con l’eliminazione in Champions è venuta meno la fiducia» -, il Napoli non abbia ritrovato soltanto il successo, ma anche una certa consapevolezza. E con essa la sfrontatezza che è propria della serenità e dunque delle giocate alla Pipita e alla Mertens. Alla Hamsik e alla Callejon. Lampi di classe pura che valgono soprattutto risposte a testa alta e petto gonfio: gli uomini migliori, quelli imprescindibili, quelli che devono trascinare, sono in crescita. Netta.
LA CARICA. Tutto sommato, comunque, è la squadra intera ad aver impressionato in positivo. Vero Benitez? «Sì, era importante vincere e anche più importante farlo giocando bene». Ma non solo: «Sono soddisfatto perché siamo riusciti a vincere in rimonta, dopo aver subito un gol: la reazione è stata migliore rispetto al Chievo, ne abbiamo parlato in settimana. Sapevamo che le cose non erano andate bene ma anche che, facendo come in quest’occasione, la storia sarebbe cambiata completamente». Sintesi finale: «Questa vittoria ci carica in vista della prossima trasferta di campionato».
POCO TURNOVER. A proposito: cambi in vista? Ieri, rispetto a domenica, i volti nuovi sono stati quattro: Henrique, Britos, Gargano e Mertens. Meno del solito. «Abbiamo pensato che era importante cambiare, ma anche mantenere l’ossatura di un gruppo che sta facendo bene». Squadra che vince, allora, non si cambierà con l’Udinese? «Mancano tre giorni alla prossima partita e ci saranno delle novità: per molti di quelli che hanno iniziato dal primo minuto con lo Sparta non sarà facile ripartire subito dall’inizio». Lo ha fatto alla grande Mertens, ieri. «Sì, la sua è stata un’ottima prestazione. Ma devo dire che in genere provo a sfruttare sempre al meglio la rosa: tutti devono essere pronti al cento percento«. Secondo Rafa non lo è ancora De Guzman, ieri non convocato: «Deve migliorare fisicamente, per il momento può giocare quindici, magari venti minuti. Non dall’inizio». Ha sorpreso, invece, il recupero-lampo di Higuain. «Con il Chievo ha rimediato una contusione al piede, ma l’ematoma è stato assorbito in fretta. Ci ho parlato, ha detto che se la sentiva e, avendolo visto bene in allenamento, ho deciso di schierarlo».
OK PRESIDENTE. Rafa più felice, insomma. Ma anche intransigente: «Dobbiamo migliorare in fase difensiva: il Mondiale ci ha penalizzato, perché tanti giocatori sono tornati tardi e non abbiamo avuto la possibilità di perfezionare certi meccanismi. Tra un po’ di tempo tutto andrà meglio«. Va già tutto bene, invece, con Aurelio De Laurentiis, ieri di nuovo al suo posto in tribuna. «Con il presidente parliamo spesso di calcio e ci confrontiamo: c’è una relazione normale. Certo, possiamo anche avere qualche opinione divergente, ma dobbiamo fare di tutto per andare avanti con la squadra e la città».
Corriere dello Sport