VERONA – Nel 2001 è stato l’argentino più pagato di sempre. Il Barcellona spese addirittura 54 miliardi per strapparlo al River Plate e portarlo in Spagna dove in blaugrana collezionò nelle sue prime tre stagioni 105 presenze con 44 gol all’attivo. Poi il giro di mezza Europa: Monaco, Siviglia, ancora Barcellona, Real Madrid, Benfica, Malaga e Olympiacos prima di approdare a sorpresa nel campionato italiano. A 32 anni Javier Saviola, detto il “Conejo” a causa dei suoi dentoni, ha deciso di rimettersi in gioco con la maglia dell’Hellas Verona.
Un vero colpo di mercato quello della formazione scaligera che punta molto sul fuoriclasse argentino. “E’ stata una trattativa molto rapida – le sue prime parole in occasione della presentazione – E’ molto bello per me essere in una società che sta crescendo molto e che dimostra di poter fare grandi cose, è un privilegio giocare qui. Il Verona mi ha voluto fortemente e io volevo fortemente il Verona. Cercavo una squadra con motivazioni importanti e in crescita, poi desideravo venire in un campionato competitivo e quello italiano è l’ideale, con squadre forti tatticamente e fisicamente”.
”VOLEVO CAMPIONATO DI LIVELLO” – “Ho ricevuto altre offerte – ammette Saviola -, però io volevo venire qui, questa è stata la motivazione più grande. Vorrei disputare una buona stagione e aiutare la squadra, approfittando anche personalmente di questa nuova esperienza. Mi piacerebbe anche crescere con il club e che il club cresca con me”. Saviola punta ad ambientarsi presto, per provare a “cercare di aiutare la squadra a crescere partita dopo partita e ovviamente, dare delle gioie ai nostri tifosi. Sicuramente in questa squadra ci sono calciatori con nomi importanti e con tanta esperienza, che hanno giocato in diverse squadre. Cercheremo di trasferire la nostra esperienza anche ai nostri compagni”.
”MI ADATTERO’ A SCHEMI MANDORLINI” – Saviola ritrova a Verona Rafa Marquez, suo compagno ai tempi del Barcellona, mentre per quanto riguarda Mandorlini “l’ho incontrato solo in occasione del mio primo allenamento e ho scambiato qualche parola con lui. Però abbiamo parlato solo del mio arrivo e della mia accoglienza, non c’è stato tempo per definire il mio ruolo. Nella mia carriera ho giocato quasi sempre alle spalle di un attaccante centrale. Però quando arrivi in una squadra nuova e con un allenatore nuovo, mi devo adattare a quello che chiede l’allenatore e ai miei nuovi compagni. Questo serve per aiutare la squadra che è la cosa piu’ importante”.
”QUI ARGENTINI HANNO DATO TUTTO” – Per El Conejo la maglia numero 7 (“è quello che avevo nel River Plate, mi piace tanto”) e la speranza di essere all’altezza di altri due argentini che hanno indossato la maglia gialloblu’. “Sapevo che Caniggia aveva giocato nel Verona, è molto famoso e calcisticamente aiutò molto l’Argentina – rivela – Iturbe l’ho visto giocare, già tutto il mondo conosce la sua forza. Purtroppo non è potuto rimanere al Verona, credo che la gente voglia i migliori giocatori, lui ha dato tutto e ai tifosi gialloblù piacciono questi calciatori”.
hellas verona
- Protagonisti:
- javier saviola