MILANO – Josè Mourinho in questo momento sembra il miglior alleato del Milan nella trattativa che potrebbe portare Fernando Torres in rossonero. Anche nella conferenza stampa di oggi, alla vigilia della partita del Chelsea con l’Everton, il portoghese ha indirizzato lo spagnolo verso Milanello: “Fernando non ha parlato con me. Ma se ha intenzione di lasciare, penso che voglia farlo per fare una nuova esperienza di vita. Forse per provare un nuovo campionato”. Dal momento che il Niño ha già giocato in Spagna e Inghilterra, il riferimento alla Serie A sembra abbastanza chiaro.
TRATTATIVA CON LA ZARINA – Subito dopo però lo Special One chiarisce che il parco attaccanti dei Blues, alle prese con l’infortunio di Diego Costa, dovrà essere rimpolpato in caso di partenza dello spagnolo: “Noi abbiamo bisogno di tre attaccanti per affrontare la stagione. Torres è uno di questi. E a me lui piace”. Quindi se parte lui, dovrà essere acquistato qualcuno. Ma per adesso Mourinho ha deciso di non convocare Torres in vista della partita di domani con l’Everton. Una forma di prudenza perché in questo momento è in corso l’incontro decisivo a Londra tra i rappresentanti dell’attaccante e la dirigenza del Chelsea, guidata in questa riunione dalla giovane manager russa Marina Granovskaia, componente del Cda del club londinese, osso duro e da anni collaboratrice di Abramovic già nelle aziende petrolifere del 47enne oligarca di Saratov.
NO A UN DOPPIO REGALO – La posizione del Chelsea è chiara. Dopo aver sostanzialmente concesso al Milan di acquistare gratis il cartellino di Torres, non intende elargire al calciatore anche una buonuscita che permetterebbe di ammortizzare la diminuzione di ingaggio tra Londra e Milano. La cessione a titolo definitivo, al posto del prestito, è stata pensata proprio per consentire al Chelsea di non subire svantaggi eccessivi da una vendita a zero euro. In questo modo sarà possibile continuare ad ammortizzare a bilancio il valore del Niño in modo da evitare minusvalenze pesanti allo scadere del suo contratto nel 2016. Proprio per questo motivo però i Blues non hanno intenzione di contribuire ulteriormente con una maxi-liquidazione. Ma la discussione nella capitale britannica non è facile perché sembra che il contratto di Torres contenga clausole di garanzia in caso di cessione penalizzante rispetto al trattamento economico percepito al Chelsea. D’altronde in caso di trasferimento biennale (con opzione per un terzo anno) Torres dovrebbe rinunciare a una somma consistente. Sullo spagnolo resta sempre in corsa la Roma.
VAN GINKEL RESISTE – Presenta qualche difficoltà anche l’opera di persuasione del giovane olandese Van Ginkel. Mourinho ha annunciato che non lo inserirà nella lista Champions League, ma questo deterrente pare non essere ancora sufficiente a convincere il centrocampista ad accettare il prestito al Milan. Il calciatore continua a ritenere che sia meglio per la sua carriera restare in Inghilterra. Saranno decisive le prossime ore.
BERLUSCONI CERCA IL BIS – A Milanello seconda visita consecutiva di venerdì da parte di Silvio Berlusconi. Il presidente rossonero è arrivato nel primo pomeriggio e ha incontrato la squadra. La sua speranza è quella di ottenere un effetto simile a quello che ha portato alla buona prestazione dei rossoneri al Trofeo Tim sabato scorso. Adesso l’impegno è più importante: la prima di campionato con la Lazio domenica pomeriggio a San Siro. A Milanello tutti vogliono emulare il successo in amichevole sui bianconeri: “Nel Trofeo Tim – dice Ignazio Abate a Milan Channel – abbiamo visto che se giochiamo in un certo modo possiamo fare risultato anche contro grandi squadre. Magari non siamo ancora a livello della Juventus che vince il campionato da tre anni, ma non siamo nemmeno da decimo posto. Inzaghi è molto umile e maniacale nel suo lavoro. Il mister sta cercando di riportare il dna rossonero dentro lo spogliatoio, riproponendo regole e principi che forse si era smarriti negli ultimi anni”.
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