One, two: tutte le strade portano (of course) a Londra, per poi scegliere la destinazione giusta tra Liverpool e Manchester. E però è un viaggio lungo, tortuoso, (sempre) complicato ed il dubbio ormai corrode: Lucas Leiva (27) o Fellaini (27)? La domanda che (ri)sorge spontanea all’alba d’ogni giorno resta sospesa nell’afa (ed immobile) d’una estate tormentata: né Gonalons, né Kramer, né Suarez, né Javi Garcia e adesso il neo di presentarsi al preliminare con gli uomini contati, con il vecchio centrocampo che intanto ha perso Behrami e la tensione della vigilia che sale.
NEGOZIATO. Il Liverpool sa bene cosa chiede il Napoli e pure il Manchester United; ed entrambe conoscono anche le offerte, quel disegno strategico che mira a garantirsi un centrocampista di spessore internazionale senza però lasciarsi travolgere dall’andamento folle di trattative che galleggiano intorno a decine di milioni. Il ballottaggio (eterno) procede e gli aggiornamenti pressocché quotidiani lasciano la situazione stazionaria: Lucas Leiva s’è guadagnato un leggerissimo vantaggio, non avendo il Liverpool l’investimento massiccio (spaventoso, verrebbe da dire) che ha dovuto sopportare il Manchester United per Fellaini, appena dodici mesi fa.
CARATTERISTICHE. La differenza è sostanziale, la vocazione pure: Lucas Leiva ha la tendenza a restare a governare la mediana; Fellaini è invece trascinato nel gorgo offensivo; Lucas Leiva guadagna (eccome) intorno ai quattro milioni di sterline e però può essere raggiungibile più agevolmente in prestito oneroso, con riscatto significativo; Fellaini ha un contratto principesco (oltre i quattro) e quei 34 milioni spesi dal Manchester United nell’estate del 2013 che costituiscono un freno.
Ma il mercato è altro ancora e dalla Spagna c’è chi non rinuncia ai propri sogni: l’Atletico Madrid s’è fatto avanti tempo fa per avere José Maria Callejon ed ha trovato uno sbarramento netto persino dinnanzi ad una faraonica offerta di venti milioni di euro. Ma le speranze non sono vanificate e il mercato resta aperto per altre tre settimane circa: all’Atletico non disperano, restano alla finestra, blandiscono Callejon, cercano il momento giusto per ripartire all’assalto, pur avendo colto nel Napoli allergia all’ipotesi di cessione di quel «diavoletto» divenuto un idolo del San Paolo.
Corriere dello Sport