Il pm del calcioscommesse, Roberto Di Martino: “Un deterrente per le combine, so che la mia inchiesta è servita”
ROMA – Fino a 9 anni di pena per la frode sportiva se produce l’alterazione dei risultati nel concorso pronostici: il decreto sicurezza di Alfano riguarda anche le “combine”, e fa sorridere Roberto Di Martino, procuratore di Cremona e pm che ha condotto il filone d’inchiesta più noto sul calcioscommesse.
“Ora so che la mia inchiesta ha già ottenuto un risultato”.
A che si riferisce procuratore?
“Sono soddisfatto di aver sollevato il coperchio su un fenomeno come l’alterazione delle partite. Ovviamente le novità non saranno utilizzabili nel mio processo, ma in futuro i giocatori ci penseranno due volte prima di vendersi una partita”.
In che modo migliora l’attività d’indagine sul fenomeno grazie a queste norme?
“Intanto le misure sono più pesanti, prima la pena massima era un anno. O due con le aggravanti. Per questo sarà possibile arrestare i responsabili e indagare utilizzando le intercettazioni: non bisognerà più andare alla ricerca di un’associazione a delinquere molto difficile da accertare. Posso dirle la verità?”.
Prego…
“Pensavo la mia indagine sarebbe rimasta l’unica condotta con le intercettazioni. Per noi fu possibile perché le bottigliette dei giocatori della Cremonese vennero alterate con altre sostanze e da lì scoprimmo il resto. Fino a oggi indagare su fenomeni analoghi era più difficoltoso”.
Quindi valuta positivamente queste misure.
“Soprattutto, sono conformi a quanto si dice sul tema al parlamento europeo. Ero stato ospite a dicembre a Bruxelles e si discuteva proprio di misure analoghe. Ora posso pensare di aver dato con la mia indagine un contributo”.
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