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Il Napoli torna al San Paolo: Hamsik e Rafael i più attesi

Perché queste sono amichevoli, ma sino ad un certo punto: il preliminare di Champions chiama ed il Napoli (in primo luogo Benitez) vuole risposte. E allora, stasera c’è il Paok di Salonicco al San Paolo, per un’ora e mezza nella quale andare a leggere con discrezione, quasi senza ossessione, però anche con molta decisione.
Perché queste sono amichevoli, ma servono, eccome, per raccogliere indizi ed anche suggerimenti, per tastare i muscoli, per togliersi la ruggine dell’ozio estivo da dentro, per cogliere i miglioramenti.

LUI NON C’E’. Perché sarà pure una partita amichevole, ma con il calcio del Terzo Millennio se Napoli-Paok arriva il 2 agosto, dunque poco meno d’una ventina di giorni prima che si entri nel vivo, nel preliminare Champions, il valore assoluto è ben altro: e se poi non c’è Insigne, che non può rinunciare al matrimonio del fratello e che ha avuto – ovviamente – tanto di autorizzazione dalla società, qualcosa bisognerà inventarsi nel sistema offensivo nel quale ha appena rimesso piede Mertens.
L’estate, adesso, è diversa, i giocatori son tornati sparpagliati, separati dal Mondiale: c’è chi ha nelle gambe il ritiro ed ha avuto modo e possibilità di rimettersi presto in condizione, ma c’è anche chi invece è appena tornato e per il momento ha potuto soltanto avvertire il profumo dei tackle.

IL CAPITANO. Il Napoli lo guida Hamsik, of course: la sua ottava stagione azzurra comincia con al braccio la fascia da capitano che almeno fino all’ultima estate era di Paolo Cannavaro, che poi divenne dello slovacco, che adesso gli si incolla sul braccio. E quindi, tutti gli occhi su Hamsik, sulla sua posizione che ha alimentato il dibattitto per una stagione intera.
E poi però c’è anche altro, ovviamente: il Mondiale non è stato di Callejon e quindi il Napoli stasera sarà anche un po’ suo, venti gol per stupire, e in che modo, nella sua prima tornata partenopea e stavolta non soltanto la voglia matta di confermarsi ma anche la tentazione di migliorarsi, fosse anche di una rete soltanto. «Mi basterebbe riuscire ad arrivare a quota ventuno» .

COME STAI? Mica una partita qualsiasi, dunque: non certamente per Rafael, che smise a Swansea (e chi se lo dimentica?), era il venti febbraio, una serata avvincente, un’emozione pura, volando da un palo all’altro per mostrare la propria felicità. Poi però ci scappo l’incidente e da quel momento è cominciata la sua lenta ripresa: per ripresentarsi stasera al San Paolo, per mostrarsi guarito e ambizioso.

I NUOVI . Ma è anche la curiosità per Koulibaly e Michu, finora gli unici due acquisti – con Andujar che ancora non è entrato nel gruppo – una roccia in difesa ed una in attacco, ma ancor poco per riuscire ad affrontare il duello d’una stagione da consumare tra le stelle.
E perché questa sia un’amichevole, nel senso “letterale” del termine, è complicato crederci: lo dice anche il calendario, il preliminare di Champions League è sull’uscio del San Paolo e (soprattutto) Benitez vuol capire.

Corriere dello Sport

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