Al di là del passaporto, delle origini e di quelle storie che si tramandano. Rapporti speciali a prescindere. Diversi. Perché nati col sentimento puro. Quello dei tifosi. Le emozioni, i palpiti, l’orgoglio di gioie da troppo tempo dimenticate. E allora loro, comunque loro, Lavezzi e Cavani, l’essenza del Napoli che fu soprattutto sudamericano. Per anni azzurri. In fondo per sempre. Pure se poi ci sono i rimpianti, i tormenti e quel senso di abbandono che è tipico di chi è stato lasciato. Lavezzi e Cavani affari di cuore. Napoli li attende l’undici agosto al San Paolo. Li aspetta. Pure se a Parigi sono ormai casi di mercato e il futuro è un’incognita. Come accadde a Napoli. Tentazioni, lusinghe, offerte, la possibilità concreta che partano. La rabbia l’altra faccia dell’amore che è stato. Forte. Il Pocho il rivoluzionario degli schemi consolidati: in campo e nelle gerarchie della classifica. Arrivò lui e qualcosa davvero cominciò a cambiare. Serpentine, fughe a testa bassa e gol da festeggiare tuffandosi nei cartelloni pubblicitari. Era Pocho, ma pure “loco”. Una mania. Un’identificazione totale con la sua gente. Qualcosa si epidermico, da tatuare. Per molti. Lavezzi a Napoli fino a che non arrivò il Paris Saint German pigliatutto. Soldi e carezze. Trenta milioni di euro per il Pocho. Più del doppio per Cavani. Il Matador la sorpresa più stupefacente del San Paolo. Irriso o quasi a Palermo, eroe a Napoli.. Centoquattro reti in tre anni. La Coppa Italia alzata al cielo contro la Juve. Prodezze e show. Lui e il Pocho sudamericani, latini, ma pure un po’ napoletani. Lavezzi timido, introverso, sfuggente. Però vero e genuino. Cavani invece la faccia d’angelo cattivo sotto porta. Infinito. Esagerato. Un trascinatore. Le triplette infilate contro le più gran di d’Italia, perle per gli annali. L’undici agosto, l’amichevole al San Paolo col PSG, l’occasione per ritrovarsi. L’eredità lasciata dal Pocho nel suo contratto: nota a margine di cifre, clausole e condizoni varie. Dovrebbe esserci, Lavezzi. E’ quel che spera chi quella notte ha prenotato il San Paolo. La preparazione cominciata in ritardo, il mercato che si insinua, i dubbi sul futuro. Gli stessi che ha anche Cavan…ì, l’uomo bionico con l’accento alla francese che sembra stia per cadere. La Premier inglese chiama, e lui tende l’orecchio. Storie conosciute da queste parti. Già viste. Era il Napoli sudamericano. Ora la bandiera è Marek Hamsik. Slovacco azzurro. L’Europa a Fuorigrotta.
Corriere dello Sport