Juventus, Allegri ‘cancella’ subito Conte. Vuole il trequartista e cambia anche l’albergo
TORINO – Tornata la calma dopo la dura contestazione inscenata ieri da circa 300 ultrà – cori ostili, insulti e manate sulle auto dirigenziali -, oggi Massimiliano Allegri guiderà il suo primo allenamento da tecnico della Juventus. Succederà nel tardo pomeriggio, intorno alle 17.30, perché durante la seduta di questa mattina (ore 9.30) l’allenatore era impegnato con il suo staff nelle rituali visite mediche. Dopodiché la squadra non tornerà più nel centralissimo Principi di Piemonte ma alloggerà in un hotel dell’hinterland torinese: Allegri ha infatti chiesto e ottenuto di spostare l’albergo del ritiro in un posto più tranquillo e riservato.
Ma come e quanto verrà cambiata la sua Juve rispetto a quella di Conte? Inizialmente poco o nulla. Lo ha detto lui stesso: “Stravolgere un sistema di gioco che funziona non avrebbe senso, sarebbe poco intelligente”. Giusto così. Giusto confermare un sistema ormai cucito addosso ai giocatori. Max sembra dunque pronto a convertirsi al 3-5-2, modulo che ha frequentato di rado e con risultati non proprio esaltanti. Barzagli (o Caceres), Bonucci e Chiellini davanti a Buffon, il trio Pogba-Pirlo-Vidal al centro, Lichtsteiner ed Evra (o Asamoah) in corsia, Tevez e Llorente (o Morata) davanti. In fondo è l’impianto di gioco che protegge meglio Pirlo, destinato a rimanere al centro del villaggio bianconero. Già, perché “metterlo in discussione sarebbe da matti”, come ha detto lo stesso Allegri, allontanando nuvoloni e vecchie tempeste. Una difesa più coperta eviterà compiti difensivi all’Andrea nazionale, che potrà dirigere l’orchestra senza dover fare il Van Bommel oppure l’Ambrosini randellando garretti altrui.
Questo nonostante il credo tattico di Allegri sia votato al 4-3-1-2 o al massimo al 4-3-3, moduli che i bianconeri dovranno saper interpretare con disinvoltura. “Ci saranno partite e spezzoni di partite in cui si potrà passare alla difesa a quattro”, ha detto ieri rispondendo ai giornalisti ma a distanza anche a Evra, che ha chiesto rassicurazioni sul suo impiego: per sedersi in panchina, preferirebbe quella di Old Trafford. In fondo basterà ruotare l’assetto della squadra, arretrando un esterno alla posizione di terzino e avanzando un interno tra le linee, sulla trequarti. Ecco, a Vinovo si tornerà a parlare di trequartista, vocabolo praticamente sconosciuto nella gloriosa era Conte.
In casa ci sono i profili pronto uso di Vidal oppure quelli degli enfant du pays Marchisio e Giovinco, tre elementi prestati al ruolo, ma qualcosa dovrebbe arrivare dal mercato. Allegri ha subito detto quello che Conte non si sarebbe mai sognato di dire, e cioè ha aperto a “una strategia oculata di mercato”, acquisti intelligenti e sostenibili in linea con il budget del club. Nessuna spesa folle, a meno di una cessione illustre – su Vidal e Pogba ci sono gli occhi di Manchester United e Chelsea – che ora appare più possibile. Allegri ha detto che “Arturo e Paul sono due giocatori fondamentali”, ma uno che al Milan ha accettato di sottoscrivere le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva saprà eventualmente farne a meno. Sul tavolo di Marotta ci sono diversi profili di trequartisti o ali adattabili tra le linee, tutti sopra la ventina di milioni: da Pastore (Psg) a Jovetic (Manchester City), da Lucas (Psg) a Candreva (Lazio) fino a Lamela (Tottenham). Le piste low cost porterebbero invece a Pereyra (trattativa già imbastita con l’Udinese) oppure Taarabt (Qpr). Si vedrà. Intanto Allegri ha avvallato le operazioni ormai fatte (o mancate: Iturbe). “Morata ha le potenzialità del campione, Evra non di discute”. Chi li discuteva ora se ne è andato.
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- massimiliano allegri