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Juve shock, Conte addio: lascia la Juventus e guarda all’Italia. Adesso c’è Allegri, oggi sarà a Torino

Antonio Conte non è più l’allenatore della Juventus. La comunicazione della risoluzione consensuale del contratto è arrivata ieri, a ora di cena. Lunedì il primo faccia a faccia, poi altri due il giorno dopo, quindi intorno alle 20 ecco le parole di Conte e Andrea Agnelli: il primo in tv, il presidente attraverso una bella lettera. Almeno ufficialmente si è scelta la via di un addio morbido, pieno di buoni sentimenti, anche giustamente a dire il vero, visto quanto di buono è stato fatto nei tre anni di gestione Conte, sia sul campo, sia a livello societario, linea politica compresa, con la difesa a oltranza da parte di Agnelli durante la difficile vicenda di «Scommessopoli».
Conte, sogno azzurro Alle 19.35 di ieri, Agnelli, Marotta e Paratici lasciavano il centro sportivo di Vinovo. Cinque minuti dopo ecco uscire il pullman della squadra. Conte se ne va invece insieme al suo avvocato, Antonio De Rensis. In precedenza, il tecnico aveva parlato con il suo staff. Particolarmente scossi il vice Alessio e compagni, le cui posizioni verranno valutate singolarmente nei prossimi giorni, anche in base a chi sarà il successore. Strafavorito è Massimiliano Allegri, che ha bruciato la concorrenza di Roberto Mancini (più defilati c’erano anche Spalletti e Mihajlovic). L’ex tecnico rossonero è già stato contattato dalla società bianconera e oggi stesso sarà a Torino per un colloquio probabilmente decisivo. Probabile che l’annuncio arrivi già in giornata. E Conte? Beh, ha stretto un patto con la Juve: niente panchine italiane per quest’anno, eventualmente solo estero o Nazionale. Già è proprio l’azzurro il sogno numero uno, e a questo punto il Mou italiano diventa giocoforza uno dei candidati di peso per il dopo Prandelli.
Te lo dico in Tv «C’è da comunicare la rescissione consensuale del contratto tra me e la Juventus, un accordo che ci legava ancora per un anno». Antonio Conte sceglie il canale ufficiale Youtube della Juventus per spiegarsi anche con il popolo bianconero. A seguire ecco la lettera di Agnelli, appunto piena di affetto per quella che in effetti è stata una sua creatura tecnica ad altissimi livelli: fu il presidente in prima persona a pescare Conte dalla serie B nel 2011. Ma andiamo con ordine: «C’è stato un percorso in cui ho maturato sensazioni che mi hanno portato a una simile decisione – continua l’ormai ex tecnico bianconero -. Sono stati anni faticosi e logoranti? Vincere è difficile, comporta tanta fatica, ovunque tu sia. Certo, quando sei in una società così prestigiosa e devi vincere, può essere più faticoso. Chi dimostra di essere vincente sopporta però la fatica». E sulla possibilità della Nazionale, «vi dico che in questo momento penso al presente, alla decisione presa, a niente altro». La chiusura è tutta per la gente juventina, quasi disperata sul web: «Ai tifosi voglio ribadire ciò che sanno da sempre: un enorme grazie, un ringraziamento infinito per quanto mi hanno dimostrato. Da allenatore e calciatore mi sono sempre stati vicini. Ci deve inorgoglire quanto fatto in questi tre anni, qualcosa di storico: tre scudetti, il record di punti, poi due Supercoppe italiane e una finale di Coppa Italia. Nessuno potrà toglierci ciò. Ringrazio i giocatori avuti in questi anni, mi hanno permesso di vincere e di crescere. Ringrazio la società, che mi è stata vicina sempre. Ringrazio Andrea, che mi ha scelto in un momento non facile per la Juve. Ringrazio lo staff, i magazzinieri, tutti quelli che hanno aiutato la Juve a vincere in questi anni».
Ecco il presidente E allora non poteva mancare la chiusura del numero uno di corso Galileo Ferraris. «Caro Antonio – esordisce Agnelli -, sei stato un grande condottiero per i nostri ragazzi e la notizia di oggi mi rattrista enormemente. Penso ai tre anni trascorsi insieme, tre anni che ci hanno portato a scrivere la storia di questa società: tre scudetti consecutivi, due Supercoppe italiane, ma soprattutto un percorso di crescita esponenziale. Ma di fronte ai sentimenti e alle ragioni personali anche un Presidente deve fare un passo indietro. Sono passati oggi solamente due mesi dall’ultima grande vittoria e la Juventus deve continuare il suo percorso. Si riparte da zero. Da zero punti in classifica, come gli altri, e da zero vittorie. Ma questa società è dotata oggi di un gruppo dirigente giovane, preparato e coeso che in questi anni ha saputo trovare l’ambizione e la determinazione per conquistare ogni traguardo. La Juventus riparte da un gruppo di atleti di grande talento e professionalità, che saprà mettersi a disposizione del nuovo tecnico per continuare a scrivere il presente e il futuro. Alla storia dei colori bianconeri hai contribuito anche tu e so che, qualunque scelta tu faccia, la notizia di una vittoria juventina ti strapperà sempre un sorriso. Beppe (Marotta), Fabio (Paratici), Pavel (Nedved) ed io, insieme con tutti i giocatori, i dirigenti e i dipendenti continueremo a lavorare giorno e notte perché questo è ciò che meritano i tifosi juventini, che merita la Juventus. E chi ci lavora sa di dover essere ogni minuto all’altezza di questa grande società. Grazie di tutto Antonio. Fino alla fine…». Firmato appunto Andrea Agnelli.

La Gazzetta dello Sport

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