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Il graffio mondiale di Corbo – La linea Benitez: sì a chi conosce, mai top-players

Gli ultimi nomi portano il Napoli lontano dai Mondiali. Non si sono visti Miguel Perez Cuesta, 28 anni, detto Michu, spagnolo delle Asturie, finito da Oviedo all’inglese Swansea, né Lucas Pezzini Leiva, 27 anni, mediano brasiliano campione con il Gremio, ora a Liverpool. Non era in Brasile neanche il volubile Gonalons, 25 anni, mediano del Lione. Inseguito, preso, sparito. Gli obiettivi hanno in comune una linea d’orizzonte. Tracciano un profilo: mezza età, livello medio alto, forse affidabili ma non top-player. Coincidono le tendenze di De Laurentiis e Benitez. Il presidente dà contratti robusti, non folli e con i diritti di immagine in favore del club. Un sistema che esclude dalle trattative campioni di grido, ma rende solido il bilancio: quei diritti sono “voci attive”. Ed elevano il portiere della società nei contatti con le case di moda sportiva. Le scarpette sono il grande business. L’allenatore invece si accredita in Italia come manager: sceglie, decide, tratta lui. È come pescare nel solito lago sotto casa: prende chi conosce, chi segue, chi ha già diretto. Circuito Spagna-Inghilterra. Dà anche voce al suo straordinario archivio informatico. Se per i tifosi queste sono ore si ansia, magari di debole entusiasmo, per De Laurentiis e Benitez comincia non una stagione, ma una grande scommessa. Dimostrare che si spende meglio comprando prodotti senza il sovrapprezzo della pubblicità. Di lodevole per ora c’è questo: Benitez ha coraggio, rischia lui. I risultati daranno il giudizio finale. Don Raffaele, se la sente davvero?

La Repubblica

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