Mario Ferri: “Dopo l’invasione, anche in Brasile conoscono la vicenda di Ciro Esposito”
A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Mario Ferri, detto “il Falco”
“Arrivare in sedia a rotelle era l’unico modo per raggiungere il bordo campo durante Belgio-Stati Uniti per indossare la maglia dedicata a Ciro e ai ragazzi delle Favelas. Sono pescarese e tifoso del Milan, però leggendo la cronaca, lessi un’intervista commovente di Simona, la fidanzata di Ciro Esposito. La vicenda mi ha colpito parecchio e visto che avevo già deciso di fare l’invasione, ho deciso di aggiungere la dedica per Ciro perché non sta avendo abbastanza spazio nella cronaca italiana. Sono felice che ora anche i giornali del Brasile si stanno interessando a Ciro Esposito.
Sono con lo zio di Ciro Esposito e stiamo andando da Antonella. Non vedo l’ora di abbracciarla. Spero davvero che la storia di Ciro possa insegnare tante cose. Nel calcio deve esserci più amore e sportività perché questo è un gioco e dobbiamo viverlo per quello che è.
Ora i politici devono passare ai fatti, di chiacchiere ne siamo pieni. Spero che tutto ciò che i politici hanno promesso alla famiglia di Ciro si trasformino in realtà e concretezza.
Credo che una sola dedica a Ciro basti perché non voglio strumentalizzare la cosa. La stampa italiana mi ha attaccato perché sono entrato grazie ad una sedia a rotelle.
Mi è stata fatta una grossa offerta economica per compiere un’invasione durante Juventus-Napoli, nella gara supercoppa, per indossare una maglia con uno sponsor, ma ho detto no perché in quel caso sarei stato un venduto. Ad oggi, l’amore per questo gesto me l’ha dimostrato solo la città di Napoli, in pochi hanno capito il messaggio che volevo mandare con quell’invasione”.
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