Nelle cronache del Napoli una data è da segnare in rosso. Almeno due volte. Il 30 giugno di trent’anni fa fu acquistato Maradona. Era già il primo calciatore al mondo. Qui l’avrebbe meglio dimostrato agli italiani scettici, come Boniperti, ed ai catalani pentiti come l’albergatore Juan Gaspart, che in aperto contrasto con l’altro vicepresidente Casaus, si piegò all’ultimo assalto di Antonio Juliano e Dino Celentano. Il 30 giugno del 2014, ieri, sembra svanire Gonalons, che di Max ha solo il nome e due leve lunghe, un mediano che ricorda Boghossian. Per portare Diego a Napoli bastarono 40 giorni. È passato un anno senza agganciare Gonalons, francese assente in Brasile, con la Francia sei partite e amici come prima. Maradona era ed è ancora il calcio. Gonalons un buon giocatore che piace a Benitez. Come loro, diversi anche i due Napoli. Ferlaino aveva agilità operativa. L’impossibile lo esaltava: non fu lui a prendere Savoldi, superando nel 1975 il muro dei due miliardi di lire e lo spavento di una pistola puntata contro? Indovina gli affari anche De Laurentiis, che s’impantana però nei più contorti. È lui che fa impazzire Bigon o il contrario? Non perderebbe tanto tempo neanche per scritturare Paolo Sorrentino, il regista dell’ultimo Oscar. Riflettiamo: Maradona portò due scudetti, che promette Max Gonaldons? Il Mondiale offre intanto spettacolo. Partite eccitanti in tv, nuovi miti. Il Brasile rivaluta le grandi firme. Il racconto. Giorni beati leggendo James Rodriguez, il bambino della giungla colombiana che da Cucuta alla frontiera con il Venezuela arriva con la sua faccia piena di sogni in cima al mondiale, passando per il principato di Monaco. Nella sua favola, c’è un capitolo che rivela i segreti più oscuri della normalità. Quindi, delle vittorie. James dopo aver portato il Monaco in zona Champions chiese le ferie in anticipo. «Vorrei prepararmi meglio per il mondiale, posso aiutare la Colombia». Con un personal trainer, ha smaltito le fatiche del campionato francese. Rigenerato, in Brasile si è distinto subito, senza tatuaggi né barbieri estrosi. La corsa leggera, la zampata puntuale, la mente limpida. Dice qualcosa l’inatteso divo dei mondiali agli italiani sicuri di essere in forma solo perché si allenavano nei vapori di una cella brevettata e pubblicizzata in tv? La Nazionale l’11 agosto avrà un nuovo Ct. Costerà chissà quanto. Chi legge il racconto di James, anche l’Italia capirà che contano altri. I medici ed i preparatori dei vari club: chi conosce meglio i convocati e può assisterli anche in Nazionale. Nessuno di loro c’era. Si notavano in albergo il figlio di Prandelli con la tuta dello staff e le famiglie, con mogli e compagne. Modificando il titolo del libro di Caprarica e Rossi: “Le ragazze degli assi perduti”.
La Repubblica