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Per Reina ci sono ancora margini di manovra. Intanto la porta del Napoli è di Rafael

Difficile ma non del tutto impossibile: perché il mercato è pazzo e val sempre la pena lasciare una porta aperta. Quella del Napoli, ad esempio, è di Rafael: che si sta curando, che va di fretta, che dopo l’infortunio a Swansea e l’intervento chirurgico sta correndo per essere a Dimaro già abile e pure arruolabile. Però Reina non s’è mai defilato, non del tutto, e tra le pieghe d’una trattativa complicata, restano margini. In Spagna sono persino convinti che si possa procedere con un altro prestito: ipotesi meno praticabile delle altre, perché il Liverpool chiede – per liberare il portiere – il rispetto della clausola rescissoria. Sono, sarebbero, cinque milioni di sterline, poco più di sei in euro: non una cifra irrisoria, perché poi bisognerebbe aggiungere due anni di contratto (a quattro milioni di euro, circa) per un movimento complessivo di una ventina di milioni di euro (tasse comprese). Però Reina ha un suo appeal, è considerato – a ragione – un leader del gruppo, ha una personalità straripante che l’ha fatto diventare un idolo del san Paolo: il Napoli ha altro a cui pensare, in questi giorni, ma non ha mai smesso di riflettere sul portiere; e per avere eventualmente notizie che siano certificati, sta aspettando di verificare dal vivo Rafael. Intanto, non è stata rimossa alcuna variabile, però è chiaro che ci sono priorità da rispettare e quella del numero uno, avendo stima (e tanta) nel portiere brasiliano, non lo è. Il mercato comunque lascia sempre percorribili nuove strade. Il Napoli e il manager del calciatore hanno avuto modo di dialogare tempo fa, quando s’è scoperto che le distanze tra le parti restavano notevoli, quasi incolmabili. Ma ciò che una volta pareva impossibile ora è solo (comunque) difficile.

Corriere dello Sport

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