Gonalons, il Lione ha fretta di far cassa: il Napoli attende.
Dov’eravamo rimasti? Ma forse hanno provato a prenderli per la stanchezza, perché sei mesi son lunghi da sopportare; o forse no, era strategia allo stato puro: ma adesso che sta per finire, perché il Lione entro il 30 giugno vorrà far cassa, Gonalons sembra più vicino al Napoli. Poi, chi può dirlo? Però qualcosa accade, eppur si muovono e fa niente se il cellulare non trilla: a chi la prima mossa? Il Napoli ha detto ciò doveva: vogliono Gonalons, ma mica a tutti i costi. Perché la crisi è ovunque e si può anche essere benestanti, avendo rigorosamente rispettato il fair play finanziario, essendo stati oculati per un decennio: ma i soldi non si buttano. I diciassette milioni reclamati da Aulas restano un’utopia, poi ognuno faccia ciò che crede: il Napoli ha ricominciato a tessere la tela, ha ribadito a chi di dovere – in questo caso il manager del calciatore – che la stima è immuatat e magari s’è pure rafforzata, ma indietro non si torna.
ATTESA. Ora dipende dagli altri e però due indizi sono prossimi a diventare una prova, perché dopo che Aulas, rispondendo alle domande del sito ufficiale del proprio club, dunque a se stesso ha sostenuto che «non c’è obbligo di vendere alcun calciatore, ma se bisogna farlo meglio che ciò accada entro la fine del mese» , il Lione s’è portato avanti: Gonalons non è nell’elenco dei convocati per il prossimo ritiro. Mica cosa da poco. E se poi aggiungete a quanto appena accaduto l’altro giorno, ciò che ieri ha dichiarato Hubert Fournier, allenatore del Lione, allora il quadro diventa assai più semplice da interpretare: «Ci sono parametri economici da rispettare: perdere qualche calciatore sarebbe un peccato, ma in quel caso lavoreremo sul mercato per rimpiazzarlo e sono sicuro che avremo una rosa competitiva». Dov’è la valigia?
ANTI STRESS. In pratica, l’atteggiamento del Napoli è quello di chi ha scelto di vivere senza stress: il diesse Bigon ha riallacciato i contatti con l’entourage del calciatore da un bel po’, ha sottolineato che non ci saranno passi economici in avanti, dunque che si resta incollati a quella soglia dei dodici milioni di euro, tetto per concedersi il «lusso» d’un regista assai gradito a Benitez ed all’intero staff tecnico; il resto verra da sé, ma solo attraverso l’apertura del Lione ed un ridimensionamento delle proprie pretese. De Laurentiis ha scelto di rimanere distante da Aulas: le scorie dello sgarbo dello scorso gennaio, quando il presidente del Lione decise dalla sera alla mattina di indietreggiare dinnanzi alla stretta di mano scambiatisi poche ore prima, non sono state mai cancellate.
CIAK. Maxime Gonalons ha le caratteristiche ideali per essere inserito nel mosaico del centrocampo del Napoli: è poliedrico – sa fare il regista e il difensore centrale, sa corstruire e demolire – ha l’età perfettamente in linea con i parametri impostisi da sempre del club, venticinque anni; ha pure costi accessibili rispetto alle follie d’un mercato che nonostante il momentaccio universale resta avvinghiato a cifre sporpositate; e poi ha anche un contratto che va ad incastonarsi perfettamente con il monte-ingaggio della squadra. E a questo punto decide Aulas, che sa del desiderio del centrocampista di andare da un bel po’: i segnali da Lione sembrano inequivocabili. Ma il passato insegna: sbilanciarsi è sconveniente, però stavolta…
Corriere dello Sport