A centrocampo si pensa al belga Dembelè
Sorpasso. Il riassunto delle puntate precedenti è quotidiano e avviene nel corso delle conversazioni che si sviluppano sull’asse De Laurentiis-Benitez-Bigon e che racchiudono l’essenza della strategia: il preliminare di Champions League è il varco d’una frontiera ideologica al di là del quale è sistemato il rush finale per dotarsi (eventualmente) d’un colpo rilevante. A qualificazione avvenuta, a cassa virtualmente rinforzata, l’assalto che vale. Ma prima che s’arrivi in ritiro, afferrato Koulibaly (23), ritrovato in tutta la sua effervescenza Zuniga, il completamento va definito sulla mediana: in principio era Gonalons (25), lui e soprattutto lui; poi la storia s’è ingarbugliata, le resistenze di Aulas hanno indispettito quasi quanto il dietro-front di gennaio e l’orizzonte è stato allargato: Moussa Démbelé è stato “vivisezionato” per mesi, negli anni scorsi, e nella ricerca razionale del rinforzo è ricomparso ora, surclassando nelle gerarchie il pregiatissimo Mario Suarez dell’Atletico Madrid e scavalcando Sandro, che come il belga sta di casa al Tottenham. Moussa Démbelé, non più un filo dietro a Gonalons – nonostante le evidenti ed inevitabili differenze di vocazione calcistica. Perché il tempo scappa via veloce ed il Napoli non vuole lasciarlo scadere: aspettando una risposta in francese, si può sempre sollecitare il Tottenham per capire quanti e quali siano i margini d’intervento – economicamente – su un affare comunque complicato. Il big ben scandisce lo scorrere (lento) dell’estate: yes, we can. Forse, chissà.
Corriere dello Sport