C’è il nemico Cavani sulla strada dell’Italia: tutto o niente in 90 minuti
Su Twitter, dove continua a scrivere ai suoi 581 mila followers pure in italiano, Edinson Cavani ha lanciato la sfida scegliendo lo slang del pokerista: “Allin or nothing”. È la frase a effetto che il giocatore pronuncia al momento di puntare il tutto per tutto, in un mix di azzardo, spavalderia e adrenalina, piazzando in un colpo solo sul tavolo verde la manciata di “fiches” che gli sono rimaste. Ma la posta in palio per il Matador è il Mondiale, molto più di una semplice mano di carte. Rende ancora meglio l’idea, dunque, la seconda frase postata sul web dall’ex attaccante del Napoli. «Sto recuperando le forze per un’altra finale». Uruguay contro Italia: hoy es el dia, oggi è il giorno. Ne resterà solo una, in Brasile, dopo i 90’ decisivi nella sauna a cielo aperto di Natal. Appuntamento alle 18 in punto, tutti incollati alla tv. Napoli, stavolta, non si spaccherà. Cavani è già diventato un avversario come tanti, anche se dal suo addio è passato meno di un anno e il ricordo delle sue tre stagioni d’oro in maglia azzurra non può essersi già sbiadito. La nostalgia è evaporata in fretta, però: per merito della rivoluzione del tandem De Laurentiis- Benitez e per demerito dell’ex idolo del San Paolo, che ha tagliato i ponti con il suo passato nel modo più netto possibile, senza mai guardarsi indietro. Bye bye Edi, e nemici come pri-ma. Nell’amichevole col Paris Saint Germain, in cantiere per inizio agosto (se davvero si giocherà), saranno in pochi a emozionarsi per la rimpatriata del Matador, che in città non ha più messo piede per precisa scelta. L’hanno aspettato invano perfino al Centro direzionale, dove si è svolta la prima udienza del divorzio tra i coniugi Cavani. S’è vista solo Maria Soledad, l’ex moglie del cannoniere, che invece a Napoli ha conservato le sue amicizie, gli affetti e le frequentazioni. Il Matador no: lui ha fatto i bagagli per Parigi e resettato tutto, mai nemmeno una parola sulla squadra che l’ha fatto grande. Il suo ultimo contatto con il passato l’ha avuto proprio con l’Italia: il 30 giugno scorso a Salvador de Bahia, all’Arena Fonte Nova, finale per il terzo posto della “Confederation Cup”. La doppietta dell’attaccante non evitò la sconfitta ai rigori dell’Uruguay, che si arrese ai riflessi di Gigi Buffon dopo 120’ di battaglia. Quella di oggi pomeriggio sarà dunque pure un’emozionante rivincita. La nostalgia non sarà canaglia, ma l’amarcord è assicurato. Il duello con Chiellini promette scintille, come ai tempi delle sfide al San Paolo con la Juventus. Sarà difficile rimanere insensibile perfino per il gelido Cavani, il campione che su twitter scrive in quattro lingue (italiano, francese, inglese e spagnolo), ma non ha più parlato del Napoli. Nemmeno una sillaba e nemici come prima, nel pomeriggio che vale un Mondiale. “Allin or nothing”, allora: e buon viaggio di ritorno a Parigi, Matador.
La Repubblica